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Iss: i decessi per Covid tra i non vaccinati sono 23 volte di più

Iss: i decessi per Covid tra i non vaccinati sono 23 volte di più che tra gli immunizzati
Le persone che avevano ricevuto le due dosi, e sono decedute, avevano patologie pregresse o un'età avanzata. Tumori: la pandemia ostacola l'assistenza oncologica, neoplasie scoperte in fase sempre più avanzata

Milano, 20 ottobre 2021 - I morti di Covid non vaccinati sono 23 volte di più di quelli che avevano ricevuto la doppia dose, e sono deceduti comunque. Il dato emerge da un approfondimento contenuto nel report periodico sui decessi dell'Istituto superiore di Sanità (Iss).

Covid: il bollettino del 20 ottobre

Nella ricerca viene sottolineato il fatto che i morti per Covid-19 che hanno completato il ciclo vaccinale avevano un'età media più alta, 85.5 anni, rispetto ai non vaccinati, 78,3. Inoltre è chiara una notevole differenza riguardo al numero medio di patologie osservate: i vaccinati deceduti avevano circa 5 patologie preesistenti, mentre le vittime non immunizzate il 3,9.

Lo studio pubblicato oggi è basato sull'analisi di un campione di 671 cartelle cliniche relative a decessi avvenuti dal 01/02/2021 fino al 05/10/2021. In questo periodo i decessi per Covid sono stati 38.096, di cui 33.620 ha riguardato coloro che non avevano ancora ricevuto alcuna dose di vaccinazione, mentre solo 1.440 i decessi di vaccinati con ciclo completo, cioè il 3,7% di tutti i decessi di positivi avvenuti.


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Tra le patologie pregresse che hanno favorito il decesso per Covid, nonostante la vaccinazione ci sono cardiopatie (cardiopatia ischemica, fibrillazione atriale e scompenso cardiaco), demenza e cancro. Graziano Onder, direttore del dipartimento di Malattie cardiovascolari, endocrino-metaboliche e invecchiamento dell'Iss, spiega i motivi: 'Si ipotizza che i pazienti molto anziani e con numerose patologie possono avere una ridotta risposta immunitaria e pertanto essere suscettibili all'infezione da Sars-CoV-2 e alle sue complicanze pur essendo stati vaccinati. Queste persone molto fragili e con una ridotta risposta immunitaria sono quelle che possono più beneficiare di un'ampia copertura vaccinale dell'intera popolazione in quanto ciò riduce ulteriormente il rischio di infezione. Ridurre la

Anonimo - inviato in data 22/10/2021 alle ore 7.42.13 -

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