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Psicologia sociale, percezione, categorizzazione

A volte è utile riflettere sulle categorizzazioni, così come scaturiscono da una percezione sociale. Ad esempio XXX potrà essere percepito come: “XXX il chirurgo”, oppure come “XXX l’avvocato”, oppure anche semplicemente come: “XXX”.
Fa riflettere il fatto che qualcun altro potrà essere definito, vista la sua intrinseca inconsistenza, non per una qualche sua propria qualità, ma per l’essere derivazione o discendenza di qualcos’altro, come quando ad esempio diciamo: “XXX, il figlio del notaio”.

Anonimo - inviato in data 30/05/2021 alle ore 15.01.36 - Questo post ha 4 commenti

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COMMENTI
- androidi sudditi complici... - da Anonimo - inviato in data 31/05/2021 alle ore 16.56.01
Personalmente il mio 'ambiente''lo controllo abbastanza, per fortuna.
Conosco qualcuno che è 'peggio''di me, pretende il controllo assoluto sulla realtà che lo circonda, mi sa sia leggerissimamente difficoltosa la faccenda.
La psicologia della maggioranza del popolino è controllata indirettamente dal fatto che il 70 per cento di quel popolino è 'analfabeta funzionale', quindi in genere risponde alla propria pancia, a volte neppure a quella, autolesionisti.
I politici in merito hanno fatto di certo un corso specifico.
E purtroppo per loro con me non funziona. A suo tempo son venuti pure a bussare alla porta come venditori di granate.
Però c'è un fatto, anche sorprendente, provato dalla Storia.
Improvvisamente quei 'cervelli''del popolino, anche analfabeti funzionali, sembrano risvegliarsi scegliendo il migliore dei mondi possibili. Potremmo parlare di una scelta nota, meglio di no, anche perché non ho voglia.
Mi viene però in mente in fatto di quella 'psicologia',
il tipo sul camion di scatole vuote a diecimila lire alla fiera che fu.
Non avevo diecimila lire per comperare una scatola di cartone con altissima probabilità vuota, e avevo certo in mente altro ma non di comperare scatole con o senza 'sorpresa', ma evidentemente tanti ce le avevano.
Il venditore promettendo incassava conoscendo quella psicologia,
io ragazzino già razionale me la ridevo, e che ci fai!
Puoi solo ridere!
Così per 'XXX figlio del dottore', e che ci fai!
Puoi solo ridere!
Ho la netta impressione che sia tutta colpa della mia maestra delle elementari che, io mi sa a differenza di altri compagni, ascoltavo.
E come spassionato consiglio, se legge Asimov, quando finisce il libro, non rimanga su qualche strano pianeta, ostaggio di qualche robot pazzo od in corto circuito per la sabbia.
Mica siamo tutti 'androidi'! Io ho ancora il primo telefonino con i tasti, preso perché mi hanno costretto.
Io, robot (1950), di Isaac Asimov, Mondadori (ISBN 8804519525)
«A lei, un robot è solo un robot. Ma lei non ha lavorato con loro. Lei non li conosce. Loro sono degli addetti alle pulizie, i migliori che abbiamo.
Quando la Terra è dominata da un padrone-macchina... quando i robot sono più umani dell'umanità.
La visione indimenticabile, agghiacciante del futuro, da parte di Isaac Asimov - disponibile finalmente nella sua prima edizione in brossura.»


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- .. - da Anonimo - inviato in data 30/05/2021 alle ore 22.37.06
come etichettare le persone, secondo terminologie scelte dal sistema, solo perchè hanno una visione delle cose diversa dalla massa dei sudditi complici..quando si è dimostrato palesemente più volte l'evidenza delle incongruenze..senza nemneno parlarci civilmente, ascoltandoli..però, quando si tratta di ubbidire, tutti zitti e buoni..fate così solo perchè avete il c..o parato dal gregge che, completamente lobotomizzato, vi stà vicino..poi se si ammazza qualcuno, tutti umani..non avete la più pallida idea della solitudine generata ingiustamente nell'esistenza di un umano che si è risvegliato in mezzo ad una moltitudine di androidi..e, nonostante tutto, non ve la auguro..buona fortuna..quando la recita proseguirà ancora più assurda..e sarà dura anche per gli stoici boccaloni restare in piedi..GEORGIA GUIDESTONES..

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- Eh sì... - da Anonimo - inviato in data 30/05/2021 alle ore 16.01.57
giusto,
percezione che, in certi ambienti,
funziona pure con
“XXX, il nipote dell'assassino”.
Guarda te la psicologia!


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- Non è fatto per forza con cattiveria - da Anonimo - inviato in data 30/05/2021 alle ore 15.51.24
La mente riassume e categorizza. Bisogna stare più che altro attenti a non banalizzare. ma ashtaggare viene spontaneo al cervello.

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