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ANGELICA RACCONTA 2 - Quel vecchio porco

ANGELICA RACCONTA 2 - Quel vecchio porco.

Il sole sorge e picchia forte sulle villette a schiera. Quelle potenti lame di luce offendono i suoi splendidi occhi. Lui la guarda. Gli occhi della vittima sono come degli specchi. Poi la tocca. Ha la pelle lucente e morbida come la seta. E’ molto tesa, è rigida, è atterrita, è terrorizzata. E’ legata, distesa a letto. E’ bellissima. E’ nuda. In quel momento però la mente di lei vaga altrove. Sta rivivendo come in un sogno la sua orribile avventura, un tremendo sogno colorato di sangue e di sperma. Quel vecchio porco, ormai sazio, con uno scatto improvviso snuda il pugnale dal fodero che tiene allacciato alla cintura, e con una violenza ed una ferocia inaudita, come una bestia s’avventa sulla povera ed indifesa donna, e senza pietà le sferra decine e decine di pugnalate in ogni parte del corpo. La donna sopporta con santa rassegnazione quel tremendo supplizio senza nemmeno gridare. Il sangue, di un colore rosso vivo, lorda il corpo martoriato della preda, imbratta lenzuola e materasso, schizza sui mobili della camera, inzuppa i vestiti del mostro, e vola a spruzzi perfino su tutte le pareti. Intanto fuoriesce ancora dalle tremende ferite della vittima, scorre giù a fiotti sul pavimento e disegna dei funesti rigagnoli. Per un attimo, incontrando la luce del sole, il pugnale luccica fra le mani del vecchio pazzo, poi finalmente la sua furia omicida s’arresta. Adesso lui sputa, tossisce e vomita. Il suo sistema nervoso sta andando a pezzi. Il suo cervello sta rischiando il corto circuito. Il terrore adesso è in lui! Ondeggia avanti e indietro per la stanza impugnando sempre la sua micidiale arma. Si volta di scatto! Ha sentito un rumore. Niente! Non c’è nessuno. Sta male! I suoi occhi adesso trasmettono il suo grandissimo tormento. Di nuovo un rumore alle sue spalle! Questa volta è un forte miagolio. E’ la gatta della padrona di casa violentata e trucidata. Sono tre giorni che la micia non mangia, da quando, con l’inganno, l’aguzzino si è introdotto in quella villetta e con la forza ha fatto ciò che voleva con la padrona di casa sfogando su di lei i suoi più bassi e perversi istinti sessuali. E’ la gatta che geme e che miagola furibonda, rabbiosa e famelica, è la gatta che ulula, che emette suoni bellicosi e che senza pensarci troppo si scaglia sul carnefice saltandogli fin sulla faccia. Lo morde e lo graffia dappertutto con una ferocia ed una brutalità senza eguali e senza limiti. La splendida gattona siberiana, resa ancora più frenetica dall’irresistibile odore del sangue, affonda i propri artigli affusolati, ed i suoi denti aguzzi nella gola e negli occhi del vecchio porco, fino ad accecarlo completamente. Il maniaco, colto di sorpresa, non ha minimamente il tempo né il modo di difendersi. Adesso, gravemente ferito, accecato e terrorizzato, perde l’equilibrio, traballa e cade giù a terra. L’affilatissimo pugnale che ancora impugna fra le mani, gli si ficca bello dritto fin nel profondo nel cuore, aprendo un largo squarcio nel suo petto. La gatta affamata spalanca la bocca e con i suoi denti acuminati e taglienti riesce a togliere dal petto il pugnale dell’assassino, poi con le zampe anteriori scava e fruga alacremente nelle carni dell’uomo, fino ad estrarre completamente fuori dal torace del boia, il suo cuore sanguinante, per poi divorarlo voracemente in tempi rapidissimi. Finito il banchetto e in qualche modo frenata la sua fame, la felina predatrice, ormai stanca e imbrattata nel muso e nelle zampe del sangue umano del mostro, si lecca zampe e baffi, guarda per l’ultima volta il cadavere dell’uomo, poi si gira, punta il proprio culo verso i resti mortali del vecchio porco disteso a terra e gli piscia addosso, dopodiché per fare pulizia, gratta con le zampe sul pavimento, quindi salta sul letto, lecca le ferite alla padrona, ronfa, fa le fusa, ed infine, ormai satolla, s’acciambella al fianco della martire, e s’addormenta.

ANGELICA C.




Anonimo - inviato in data 17/12/2011 alle ore 22.25.13 - Questo post ha 3 commenti

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COMMENTI
- LUCENSE - da Anonimo - inviato in data 19/12/2011 alle ore 23.52.39
Il bello è quel che piace, però la cosa più importante è che piaccia a me..
Del resto piaccia o non piaccia, qui nessuno spende nulla, pertanto......
Comunque ti ringrazio per le note positive e anche per quelle meno positive.

Anch'io però Lucense ho una strana sensazione, non sarai mica una donna?

ANGELICA C.




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- ANGELICA C. - da Anonimo - inviato in data 19/12/2011 alle ore 21.55.45
Questo mi piace un po' meno... ma merita ancora la lettura.
Ho una sensazione strana... come se ANGELICA C. fosse un uomo...


Lucense


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- orror - da Anonimo - inviato in data 19/12/2011 alle ore 9.03.10
a volte, come in questo caso, scrivi cose veramente truci.
ma le scrivi così bene.
pasquino


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