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Bagni di Lucca Una storia vera ULTIMA PARTE

Non avevamo ancora accompagnato papà nel suo ultimo viaggio che ci ritrovammo a leggere le sue volontà. A ognuno avrebbe lasciato ciò a cui era più legato ma a lei… … niente! Io vedevo giusto cosi, possedeva la casa che mio papà le aveva intestato dall’inizio, alla figlia, una casa acquistata dopo il matrimonio e a noi figli ciò che aveva quando anche nostra madre era viva. Per me non avrebbe fatto una piega, ma lei….. ci ha messo davanti alla legge dicendo che le spettava un 1/4 dell’intero patrimonio. Abbiamo dovuto cedere con un grande dolore al cuore, non solo perché non le importava di rispettare papà ma anche perché s’impossessava di proprietà che erano state della mia mamma. La legge non guarda i sentimenti, anche dall’avvocato sono stata zittita quando ho fatto presente il fatto, papà e mamma non c’erano più e quindi non contavano niente. Bello schifo la legge! Avrei voluto stare tranquilla a cercare di riprendere in mano la mia vita dopo la grave perdita ma non me lo permettevano, ogni giorno dovevamo parlare di conti, addizioni, sottrazioni, somme del patrimonio di papà. La figlia, in negozio da me mi pose un quesito: era vero ciò che dicevano di sua mamma, ossia che aveva sposato papà solo per i soldi? Risposi che per sua madre era l’occasione giusta per mostrarci la verità!
Dopo vari incontri dagli avvocati e dal notaio con la rabbia nel cuore perché lei ci aveva mostrato di essere interessata solo ai possedimenti e al denaro e non a rispettare papà, siamo riuscite, io e mia sorella, ad accontentarla in quello che voleva di eredità lasciando a lei cose che papà desiderava lasciare a noi. Poiché eravamo disposte a cedere per nostra tranquillità, per farla finita di lottare per cose materiali anche nostro fratello si fa avanti con delle richieste alle quali cediamo con l’appunto di non cercarci mai più, di dimenticare che aveva due sorelle. Volevamo allontanarci da tutta questa mania di possesso, volevamo stare in pace e avere un po’ di tempo per piangere sulla mancanza che sentivamo. Non riuscivamo a capire la loro avidità, a noi mancava papà e basta!
Dall’accordo firmato in poi, è stato un susseguirsi di dispetti da parte di nostro fratello, dispetti a scopo di metterci paura e renderci la vita difficile. L’abbiamo denunciato dopo anni di soprusi. Dal giudice abbiamo avuto la totale ragione ma lui ancora non ha pagato ciò che la legge gli ha imposto. Da parte di lei un altro tipo di dispetti ma anche questi fatti a scopo di voler rendere ancora la mia vita impossibile, e anche qui mi sono dovuta rivolgere alla legge per avere un riscontro e una risposta.
Ho passato i 40anni, mi sono sposata ma per scelta non ho figli (chissà perché?!). Mio marito conoscerà la mia storia solo leggendo le righe che sto scrivendo adesso. Spesso si è trovato in mezzo ai dispetti che mi hanno fatto e da solo ha capito che tipo di persone mi sono ritrovata nella mia vita prima di conoscerlo. Lui mi sta vicino e affronta con me le varie noie che mi causano i loro dispetti, tenta di farmi stare tranquilla, anche se sa che ne sono davvero piena. Dopo il mio passato vado fiera è di essere rimasta me stessa, di non somigliare minimamente a chi mi ha fatto tanto male, inoltre sono fiera di non aver mai ripagato le loro prepotenze con la stessa moneta. Mio padre ne sarebbe orgoglioso. Purtroppo ho dovuto rivolgermi alla legge per non farmi calpestare addosso. Forse loro non capiranno mai cosa vuol dire avere una coscienza, avere valori e sentimenti, in concreto non capiranno mai cosa è la vita vissuta nel profondo. La loro più grande gioia forse sarebbe superficialmente di vedermi camminare a testa bassa, ma non avranno mai questa gioia, la sofferenza mi ha portato ad apprezzare molto di più ciò che è vero e a odiare la falsità e i brutti sentimenti come l’invidia e la gelosia e questo mi rende superiore a loro. Raramente mi guardo allo specchio, non sono vanitosa, ma quando mi guardo, vedo di fronte a me la lucentezza trasmessa da occhi che non vogliono vedere o trasmettere perfidia. Probabilmente tutto questo non mi porterà mai lontano, al mondo di oggi è più facile ottenere qualcosa con il male. Continuerò a vivere nella mia oasi incantata, dove non c’è posto per la povertà morale, ma ha dimora solo ciò che è sconosciuto alla gente malvagia.




Epilogo:
Voglio ringraziare tutte le persone che hanno letto il mio racconto e anche chi si è preso la briga di lasciare un commento, positivo o negativo che sia. Raccontare e pubblicare questa storia, scritta di getto senza controllo, è stato per me come scrivere su di un post-it qualcosa a cui non voglio pensare, ma devo ricordare, l’ho piazzato nel posto dove al momento giusto potrò rivedere l’appunto. Questo era il mio scopo e l’ho raggiunto. Non immaginavo che qualcuno leggendo potesse capire le sensazioni che ho provato, ho visto mio marito emozionarsi dopo la lettura ma lui mi conosce e mi vuole bene. Questa storia non ha un finale vero e proprio, probabilmente ho deluso la maggior parte dei lettori, ma è la mia storia e la realtà di ora è che per vivere bene devo starmene dentro la bolla di sapone che ho costruito per difesa.

Anonimo - inviato in data 07/06/2012 alle ore 18.46.02 - Questo post ha 18 commenti

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COMMENTI
- Evidentemente - da Anonimo - inviato in data 29/03/2013 alle ore 13.37.10
Ma a logica, se queste due persone parlano di finte verità e quindi bugie, come fanno a capire chi è l’autrice. Una storia falsa e inventata, non permette né di riconoscere, né soprattutto, come penso sia successo, di riconoscersi. Questi commenti, grazie a loro, confermano la veridicità della storia. Inoltre chi vuole sentirsi la coscienza pulita a torto raccontandosi falsità, cosa di cui viene accusata l’autrice, le tiene ben nascoste certe storie, non le scrive e pubblica certamente.

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- Risposta ad un parere da anonimo - da Anonimo - inviato in data 30/12/2012 alle ore 16.55.23
Forse chi ha scritto quel commento a cui tu ti riferisci è una persona che conosce molto bene l'autrice del racconto e che quindi sa ciò che nel racconto non corrisponde a verità ma è solo pura invenzione e sa altresì che le cattiverie della matrigna che descrive l'autrice non corrispondono alla realtà ed al vero. Troppo facile è adagiarsi su finte verità per pulirsi la coscienza...

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- All' Autore - da Anonimo - inviato in data 30/12/2012 alle ore 13.51.59
Abbi sempre la forza e il coraggio di allontanare dalla tua vita chi calpesta la tua persona e i tuoi sentimenti. Nessuno ha il diritto di toglierti il sorriso.

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- Un parere da anonimo - da Anonimo - inviato in data 29/12/2012 alle ore 15.19.43
Penso che l'autrice abbia veramente sofferto, non per il rapporto con il padre che poi ha recuperato, ma per le cattiverie subite dalla matrigna, e mi domando che persona sia colui che scrive: 'era meglio che ti fossi ammazzata quando pensavi di farlo'. Chi ti da il diritto di dire queste parole ad un altro essere umano?

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- mah?? - da bla bla - inviato in data 26/12/2012 alle ore 15.42.09
dici bene. la persona si commenta da sola con la lettera che ha scritto

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- ma quale storia vera???? - da Anonimo - inviato in data 26/12/2012 alle ore 13.36.30
questa piccola persona che scrive, ( ma che non sa parlare) , nella sua precaria salute mentale,si è rinchiusa in una bolla come dice lei, dove rifiutava l affetto di tutte le persone della famiglia che le erano accanto solo per farsi sentire la poverina dal babbo..voleva essere la sua unica cocca..tutti gli altri cattivi!!! CHE PENA!!! penso era meglio tu ti fossi ammazzata quanto pensavi di farlo, invece di crescere così cattiva e falsa..comunque continua a strisciare come stai facendo con il rimorso di non essere mai stata capace di dare affetto a chi ti ha voluto bene e purtroppo non c è piu...

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- un parere.. - da Anonimo - inviato in data 24/12/2012 alle ore 13.37.21
secondo me hai riversato tutta la rabbia verso la tua matrigna quando in realtà odiavi tuo padre ma non volevi ammetterlo a te stessa; qualsiasi cosa avesse fatto o detto la tua matrigna l'avresti odiata comunque...era con tuo padre che dovevi fare i conti, cosi facendo non avresti avuto una visione distorta della realtà e dei comportamenti altrui...

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- Cara Angelica - da Anonimo - inviato in data 24/12/2012 alle ore 13.19.12
secondo me hai riversato tutta la rabbia che avevi nei confronti della tua matrigna quando in realtà era tuo padre che odiavi ma non hai voluto ammetterlo a te stessa...la tua matrigna poteva fare o dire ciò che voleva, tu l'avresti odiata comunque...

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- commento - da Anonimo - inviato in data 17/09/2012 alle ore 22.09.31
grazie di aver messo la tua esperienza sara' sicuramente utile a tante persone che si rispecchieranno in te.
un bacio Evy


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- io mica tanto d'accordo con te - da Anonimo - inviato in data 10/07/2012 alle ore 7.23.58
A ognuno lasciò quello a cui era più affezionato.
Ora siccome premetti nelle puntate precedenti, racconti che eravate facoltosi, o lo siete ancora, non so, mettiamo caso che a te ti lascia la casa di forte dei marmi (se l'avevate) al tu fratello il il garage e la macchina, e all'altra sorella (se non sbaglio) una casa di superprovincia, a te, ti sembra giusto????
C'è una grossa disparità in questo che non tiene conto dei valori lasciati, è quindi giusto che la legittima sia attribuita. a mio parere.


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- La persona che ha lasciato questo ultimo commento - da Anonimo - inviato in data 22/06/2012 alle ore 13.05.06
e' brutta come la matrigna e non ha capito nulla del racconto. Mi sono informato e i calcoli di questa persona sono inventati. Angelica siamo tutti dalla tua parte. Un ammiratore della tua svolta positiva

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- all'autrice angelica - da Anonimo - inviato in data 19/06/2012 alle ore 23.50.31
ti scrivo per conto della tua matrigna, perchè si è accontentata solo di un
quarto della eredità avendo diritto ad ottenerne metà più terzo,vale a dire i
cinque sesti, lasciando a voi pezzenti il sesto rimanente. Dovresti baciare
la terra su cui lascia la sua orma!


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- Complimenti Zia! - da Anonimo - inviato in data 11/06/2012 alle ore 13.40.31
Abbiamo letto questo bellissimo racconto, bene o male la storia era a nostra conoscenza ma adesso che lo è di più possiamo solo dire che siamo orgogliose di avere una zia come te! Durante la lettura ci siamo commosse e abbiamo capito che la vita non è come nelle favole dove la bontà vince ma bensì l'incontrario, ma crediamo anche che la persona uscita vincitrice sia tu e che queste esperienze di certo non belle ti hanno fatto diventare la persona bella che sei! Cammina a testa alta che non hai nulla da rimproverarti sia tu che tua sorella. Un bacio GG

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- Complimenti! - da Anonimo - inviato in data 10/06/2012 alle ore 15.27.58
Dietro le parole, spesso anche troppo moderate, si intuisce una sofferenza più profonda di quello che vorresti far affiorare. Sicuramente adesso le persone che ti circondano ti ripagheranno con affetto che meriti. L'unica cosa in cui contraddirti..cambia idea, saresti una mamma eccezionale, proprio per merito di quello che hai passato e per gli insegnamenti che potresti trasmettere. Bravissima, non smettere di scrivere.
una tua amica


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- Qualcuno - da Anonimo - inviato in data 08/06/2012 alle ore 19.15.54
Qualcuno ora se ne sta zitto e buono, o come mai un dice più nulla, che ci sia rimasto male?

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- Brava !! - da Anonimo - inviato in data 08/06/2012 alle ore 8.35.18
E' un racconto che indubbiamente commuove per la semplicità delle immagini e l'emotività che sa suscitare.
In questa prosa l'autrice è alla disperata ricerca di elementi purificatori per le devastazioni dalla stessa subite, quasi a voler detergere la sua vita dalle profanazioni patite nel passato.
Penso sia questo che ci proponga l'autrice con la sua opera ricca di speranza nel futuro affinché renda coscienti le nuove generazioni di quello che affideranno agli anni a venire e che comprendano il vero scopo per cui è bello vivere.
Grazie.

Pina Coteca


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- Ero un po' scettico - da spazio libero - inviato in data 07/06/2012 alle ore 23.12.52
leggendo le prime due puntate, ma devo dire che nell'insieme è un gran bello scritto. Complimenti e brava per le scelte che ha fatto. Potersi guardare allo specchio, anche se uno non ci tiene particolarmente, e vedere riflessa l'immagine di un Essere Umano non capita a tutti.

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- Scommetto che - da Anonimo - inviato in data 07/06/2012 alle ore 21.34.42
quel signore dirà che lui aveva intuito perfettamente da subito sia l'intera trama che il finale del racconto. Ma che bravo!
Bravissima invece l'autrice. Complimenti.
Andrea Sperelli Fieschi d'Ugenza.


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