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Scuola: rischio accorpamenti, chiusure e sovraffollamenti nelle aule.

Mario Puppa (Pd): “Fenomeno più evidente nelle aree montane e interne. Una mozione in Regione per chiedere al Governo di intervenire immediatamente”

«La recente introduzione della classe di concorso dell’educazione motoria aggiunge una nuova criticità alla già delicata situazione del sistema scolastico nei territori montani e nelle aree interne, in cui vi è il rischio di far venire meno i punti di riferimento fondamentali dal punto di vista sociale e di aumentare le distanze tra i centri più periferici e i servizi essenziali. Non penso che le riforme, pur giuste, debbano poi essere attuate con il metro del “ragioniere”, affidandosi a meri criteri quantitativi. Il rischio concreto della riduzione e degli accorpamenti di classi verso i centri più popolati esiste e, tra le altre cose, finisce per inficiare molti degli sforzi che stiamo facendo, anche come Regione, per combattere lo spopolamento dei comuni montani e interni. Credo quindi sia giusto attivarsi rapidamente nei confronti del Governo per chiedere di porre rimedio alla questione».

Lo dice Mario Puppa, consigliere regionale PD, che ha presentato una mozione “In merito alle criticità degli organici di diritto delle scuole anche in relazione alla recente introduzione della classe di concorso dell’educazione motoria”

L’atto consiliare invita la giunta regionale ad “Attivarsi nei confronti del Governo, coinvolgendo l’Ufficio Scolastico Regionale e avanzando la questione anche in Conferenza delle Regioni, al fine di evitare una riduzione delle classi autorizzate sulle aree periferiche e interne ed il conseguente ricorso a classi sovraffollate nei centri più grandi del territorio regionale, valutando, a tal fine, un aggiornamento dei criteri e dei parametri per la formazione delle classi e per l’assegnazione del corpo docenti di cui al d.p.r. 81/2009 tenendo conto della necessità di mantenere una adeguata dotazione organica, anche alla luce dell’introduzione dell’insegnamento delle Scienze motorie e sportive nella scuola primaria e dell’eventuale creazione di ulteriori classi di concorso”.

«Il calo demografico - continua Puppa - che affligge le aree interne e periferiche e che si ripercuote sulle iscrizioni degli alunni nei diversi gradi di istruzione non può ripercuotersi in termini matematici sul numero della classi autorizzate. È inaccettabile. Nella provincia di Lucca, ad esempio, per la scuola primaria sono state autorizzate cinque sezioni in meno rispetto al precedente anno scolastico (303 a fronte delle 308 dell’a.s. 2021/2022) mentre per la scuola secondaria di primo grado si è registrata una contrazione delle iscrizioni di 206 unità con una conseguente riduzione delle classi prime autorizzate (160 nell’a.s. 2021/2022 e 147 nell’a.s. 2022/2023).

In Toscana, sebbene attraverso l’assegnazione di 38.295 posti comuni siano stati formalmente mantenuti gli stessi numeri del precedente anno scolastico, si riscontrano delle criticità dovute al fatto che a questi posti devono essere detratte le disponibilità derivanti dall’introduzione della nuova classe di concorso di educazione motoria. Nuova classe di concorso già avviata alla scuola primaria per le sole quinte, e che a partire dall’anno scolastico 2022-2023 riguarderà un totale di 139 posti su base regionale.

Credo quindi che occorra intervenire rapidamente, raccogliendo le preoccupazioni delle famiglie, delle associazioni sindacali e dei sindaci delle aree interne e montane della nostra regione, in coerenza con le scelte fatte negli ultimi anni che hanno visto le istituzioni investire ingenti risorse proprio per rendere le scuole moderne e sicure. Scuole che, se non accompagnate da provvedimenti straordinari per salvaguardare una dotazione del personale adeguata, – conclude Puppa – rischiano di rimanere vuote».

Redazione - inviato in data 05/05/2022 alle ore 10.18.22 - Questo post ha 1 commenti

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COMMENTI
- L'HO GIA''SCRITTO AL SUO COLLEGA ANDREUCCETTI - da Anonimo - inviato in data 06/05/2022 alle ore 1.37.25
Così continuando l'andazzo, nei prossimi dieci anni le classi saranno ridotte del venti per cento e ciò è tecnicamente inevitabile.

O chi ha l'età giusta comincerà a far figli, oppure non ci saranno abbastanza bambini per tenere aperte le scuole.


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