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La nostra battaglia in difesa delle Apuane

La nostra battaglia in difesa delle Apuane continua, ringraziamo la Consigliera Regionale del Movimento 5 Stelle Silvia Noferi di aver presentato una interrogazione in Consiglio Regionale della Toscana per chiedere se la regione Toscana confermerà l’atteggiamento di tutela della popolazione residente finora adottato, nominando un commissario per la regolarizzazione del Consiglio di Asbuc, per annullare le concessioni illegittime, ponendo finalmente fine ad una diatriba indecorosa fra poteri del Comune di Vagli Sotto e civici-collettivi.
La proposta di conciliazione presentata dal Comune di Vagli Sotto è irricevibile, l’interrogazione ricostruisce le infinite illegittimità commesse dal Comune e chiede di porre fine a queste continue e sistematiche violazioni del diritto amministrativo. Alla Regione, spetta l’ultima parola, e noi confidiamo che respinga questa proposta di conciliazione. Se l’infinito contenzioso, costato una montagna di soldi, venisse chiuso alle condizioni proposte, a farne le spese, come al solito, sarebbero le Apuane, un bene comune di inestimabile valore naturale, offese, sfregiate e sistematicamente divorate dall’ingordigia umana. Il territorio amministrato dall’ ASBUC è soggetto a molti più vincoli paesaggistici, ambientali, mentre quello in capo al comune può essere più facilmente dato in concessione per lo sfruttamento estrattivo. Guarda caso, al Comune gli verrebbero assegnati tutte le terre a destinazione estrattiva, mentre all’ASBUC resterebbero solo quelle con destinazione agropastorale con un minimo di ristoro della comunità dagli introiti degli agri marmiferi. Com’è stato possibile tutto questo? L’ho già scritto più di una volta, il consiglio dell’ASBUC è formato illegittimamente da ex amministratori di Vagli che per metterceli hanno fatto, come si dice, carte false, scavalcando, nelle sostituzioni, gli eletti scomodi che ne avevano diritto.
In questo schema di conciliazione i siti già attivi vengono declassificati dall’uso civico e assegnati al Comune, vengono inseriti siti già dismessi da decenni e in via di rinaturalizzazione o già rinaturalizzati.
Ricordo a tutti che per estrarre una tonnellata di marmo in blocchi ne viene distrutto dieci tonnellate; ogni anno perdiamo 4 milioni di tonnellate di montagna, circa un milione e mezzo di metri cubi, e questo, per soddisfare gli interessi di pochi gruppi e famiglie. Il prezzo pagato dalle comunità è elevatissimo, intollerabile. Portano via blocchi di marmo pregiato lasciandosi dietro un territorio devastato, enormi ravaneti scoscesi, marmettola pietrisco, polveri, terra rimossa, che sotto le piogge scivola a valle riempie ricettori idrici e provoca dissesto idrogeologico e alluvioni. Dobbiamo fermarli!


Eugenio Baronti
Responsabile Ambiente Regionale di Sinistra Italiana

Redazione - inviato in data 06/03/2022 alle ore 10.27.46 -

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