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ParcoAppennino nel Mondo: Piazzolla torna a Massa Sassorosso

ParcoAppennino nel Mondo: Piazzolla torna a Massa Sassorosso con il libro di María Susana Azzi e il Quintetto italiano di Fisarmoniche

La presentazione della biografia e un concerto speciale nel borgo dei nonni materni dell’artista

La presentazione di una biografia bestseller finalmente tradotta in italiano. Un concerto speciale suddiviso in più tappe. Astor Piazzolla è tornato a Massa Sassorosso - frazione di Villa Collemandina - dopo le celebrazioni per il centenario della nascita dello scorso 11 marzo.
Ieri pomeriggio, domenica 11 luglio, nel borgo dei nonni materni del grande compositore di tango è stato presentato “Astor Piazzolla una vita per la musica”, il testo dell’antropologa italo-argentina María Susana Azzi, edito da Sillabe Editore. Il libro, l’unico in Italia patrocinato dalla Fundación Astor Piazzolla, racconta la vita del grande artista e raccoglie le informazioni ricavate da ben 260 interviste a parenti, musicisti, amici, personaggi famosi dell’arte, dello spettacolo e della cultura.

Nel cortile della chiesa di S. Michele Arcangelo, proprio nei pressi di ‘Largo Piazzolla’, si è svolto quindi il secondo degli appuntamenti che animeranno l’estate garfagnina all’insegna delle note del grande artista. Infatti ParcoAppennino nel Mondo – il progetto promosso dal Parco nazionale dell’Appennino tosco-emiliano e gestito dall’Unione comuni Garfagnana – sta promuovendo un “Festival” in collaborazione con amministrazioni locali, istituzioni culturali e associazioni. L’evento di ieri è stato possibile grazie all’impegno del comune di Villa Collemandina e al supporto logistico-organizzativo fornito da una serie di realtà attive da anni sul territorio, come le Filarmoniche S. Cecilia di Villa Collemandina, P. Mascagni di Corfino e Alpina di Castiglione di Garfagnana, l’associazione A.M.A. Cultura, la Sezione Autieri Garfagnana e la Pro Loco di Villa Collemandina.

La presentazione del libro ha visto una grande partecipazione. Molte persone sono accorse nel borgo suggestivo, lungo le vie che ospitano il “Paseo”, il percorso espositivo dedicato ad Astor Piazzolla. “Mi sono immerso nella lettura del libro, di capitolo in capitolo, perchè andavo alla ricerca oltre che dell’’uomo musicista’ anche del ‘musicista uomo’”, ha affermato il sindaco di Villa Collemandina Francesco Pioli durante la presentazione, ringraziando Azzi per “averci fatto conoscere i pregi e i difetti” del musicista, anche se “prevalgono senz’altro i pregi e per noi è molto importante onorare questo concittadino”. Pioli ha aggiunto che “come comune vogliamo fare un gemellaggio con Trani”, il borgo pugliese in cui sono nati i nonni paterni del compositore di tango. “Abbiamo già approvato un progetto definitivo per creare un museo da intitolare ad Astor Piazzolla, che, per una coincidenza fortunata, sorge proprio dove era la casa natale dei suoi avi”, ha poi spiegato il sindaco di Villa Collemandina.

'Mi sento a casa. Non avrei mai immaginato di avere una traduzione in italiano, proprio nel centenario della nascita di Piazzola. Ma neanche di fare una presentazione a dieci minuti da dove sono le mie radici paterne, perché mio nonno è partito dalla Garfagnana”, ha affermato María Susana Azzi. L’antropologa italo-argentina ha ricordato che a New York Piazzolla “ha imparato a lottare per la sua musica. In Argentina il tango era una musica per ballare, non da concerto, di camera o sinfonica”. Lui è stato bravissimo a fare “un mix intelligentissimo e molto intuitivo” tra influenze e ritmi diversi. Per la musica Piazzolla “ha sacrificato prima la famiglia, dopo la situazione economica e poi la salute”. Il risultato di questo sforzo enorme? Almeno 3500 opere, molte delle quali suonate ancora oggi.

Azzi ha poi ringraziato il progetto ParcoAppennino nel Mondo per aver ridato vita alle radici garfagnine del celebre artista.
Terminata la presentazione del libro l’evento è proseguito con un concerto speciale del Quintetto italiano di Fisarmoniche, formazione composta da Ivano Battiston, Riccardo Centazzo, Endrio Luti, Antonio Saulo e Massimo Signorini.
I cinque musicisti hanno suonato le composizioni di Astor Piazzolla e suddiviso il loro spettacolo in quattro tappe differenti. Ogni momento è stato introdotto dalle parole di Battiston, utili ai presenti per fornire dettagli e particolarità sulle composizioni che venivano eseguite. Da “Escualo” a “Oblivion”, dalla celebre “Libertango” passando per i brani meno noti del vasto repertorio di Piazzolla. Un’ora di musica dal vivo, suonata all’interno di un borgo speciale nell’anno di un centenario importante.

Redazione - inviato in data 12/07/2021 alle ore 14.54.38 -

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