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In Ricordo del Prof. Vincenzo Placido

La Dirigente Scolastica dell’ISI MACHIAVELLI di Lucca , Prof.ssa Mariacristina Pettorini

Il Prof. Vincenzo Placido ha insegnato molti anni all’Istituto Civitali di Lucca Materie letterarie. Lo incontrai per la prima volta quando fui ivi trasferita, come docente di Discipline Giuridiche ed Economiche nel settembre del 1995 e nella storica scuola di Via S.Nicolao svolgeva il ruolo di collaboratore del Preside e , nell’anno successivo , quello di vice Preside. Nacque subito una comunanza di intenti e un’amicizia con lui e con sua moglie Rosaria, anche lei docente di Discipline giuridiche.
Vincenzo era un uomo geniale, fuori del comune , dotato di una cultura immensa oltre che un fine conoscitore dell’animo umano. Era un vulcano di idee ed aveva una visione dinamica della scuola, proiettata verso il futuro . capace di coniugare la cultura classica con le moderne tecnologie.
Era anche una persona simpatica, ricca di umanità e generosa, capace di grandi slanci ed era portatore di principi etici forti . Aveva un grandissimo senso della famiglia e coltivava gli affetti familiari con rara dedizione. Il carattere ottimista , allegro, pronto a sdrammatizzare ne rendeva piacevole la compagnia.
Ci sono talvolta docenti carismatici e di alto profilo che si identificano con la scuola dove operano e ne incarnano profondamente lo spirito e l’essenza ; egli sicuramente rientra a pieno titolo in questa categoria Ha dato un grande contributo all’Istituto Civitali , educando ed istruendo moltissimi studenti e un grande impulso alla formazione professionale, soprattutto del settore Abbigliamento / Moda. Nel periodo in cui si interessò di tale settore , lavorarono al Civitali importanti stilisti e costumisti e furono realizzati gli abiti delle Donne di Puccini , dei più importanti personaggi storici come Elisa Baciocchi e I costumi della Compagnia Balestrieri di Lucca. Curando io personalmente l’area professionale del settore dei servizi socio-sanitari, trovai in lui un fido ed esperto consigliere aiutandomi a portare al Civitali , in qualità di esperti, professori universitari di calibro e mettendo in atto una feconda collaborazione con l’Istituto degli Innocenti di Firenze.
A nome di tutti i docenti , del personale ATA e di generazioni di studenti del Civitali , vogliamo dirgli un grandissimo GRAZIE per tutto quello che ha fatto per la nostra scuola e , a nome personale, per aver molto appreso da lui professionalmente e per averlo avuto come collega ed amico.
Tutta la nostra umana soldarietà e vicinanza a sua moglie Rosaria e a suo figlio Beniamino che lui chiamava affettuosamente Mino.
Arrivederci caro Vincenzo!!

Redazione - inviato in data 01/03/2021 alle ore 8.08.35 - Questo post ha 1 commenti

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COMMENTI
- Come ti ricordo io - da Anonimo - inviato in data 02/03/2021 alle ore 10.51.47
Non parlerò oggi della grande cultura di Vincenzo,delle sue innumerevoli iniziative nella scuola e del come gli stesse a cuore l'istituto dove insegnava,il Civitali,anche dopo che era andato in pensione...ma di come lo voglio ricordare io,come collega e come amico.Arrivava a scuola in bicicletta sempre e con qualsiasi tempo.E''vero,abitava vicino,ma quel mezzo gli era congeniale per raggiungere tutti i punti della città in fretta,dopo le lezioni o in qualche ora di buco.Aveva smesso di fumare da poco le sigarette,ma ogni tanto,mentre ci scambiavamo considerazioni comuni sulle classi, me ne chiedeva una,con un certo disagio ma convinto che come fumatrice l'avrei capito.E lì,in quel chiosco tra una tirata e l'altra,si spendevano le parole,ma soprattutto quello che ci veniva in mente di dire in libertà. Poi in classe,con lo stesso entusiasmo di sempre anche se di giornate in cui tutto sembrava inutile per far progredire culturalmente i ragazzi che avevamo più in difficoltà,ce n'erano..Sì sa che i docenti si lamentano sempre ma certe volte lui mi confidava di aver trovato,nonostante tutto, la chiave giusta. Le sue lezioni non erano mai uguali,perché chi è colto fa trasparire nei contenuti lo 'spessore'e gli studenti se ne accorgono. Aveva una capacità comunicativa formidabile,perché Placido SAPEVA PARLARE.indubbiamente! Ci scambiavamo titoli di temi in classe e la storia contemporanea era la sua grande passione ma anche l'attualità e si lamentava spesso del fatto che i ragazzi leggessero poco o niente,che facessero in quinta ancora errori da elementari ecc..ecc.E tutto questo si ripeteva ogni volta che venivano riportati i compiti corretti.
Seguiva ogni cosa succedesse e non drammatizzava mai,cercava una soluzione per tutto a volte mettendo in atto strategie che inevitabilmente aveva nel suo DNA politico.
Poi,un giorno, mi chiese un cane.
Avevo una cucciolata di Labrador.Beniamino lo voleva e lui senza pensarci troppo anche contro il parere di Rosaria venne a casa a prenderlo. KIM diventò la sua ombra. Era un cane felice perché se lo portava dappertutto e tutti a lucca lo conoscevano. Non usava guinzaglio che era sempre attaccato al manubrio della bici,perché il cane lo seguiva e lo aspettava SEMPRE! A volte anche mentre ai consigli di classe. Il cane era lì nel chiosco. Mi raccontava con la soddisfazione di un bambino che gli aveva fatto assaggiare i tortellini...e diverse altre cosine..che evitava di raccontare. A Vincenzo piaceva la buona cucina e ogni volta che c'era qualche
cenetta di scuola lui si candidava per la parmigiana di melanzane che preparava con tutti i crismi.
Amava la sua terra,la sua famiglia e soprattutto era orgoglioso dei suoi fratelli,di cui parlava spesso e volentieri,Michele,Gerardo..i loro successi.a scuola lo ascoltavamo affascinati..
Questo è quello che mi voglio ricordare di lui,di Enzo,questo è quello che ho voluto raccontare pe i tanti anni in cui abbiamo insegnato insieme.
Elisabetta Marangoni


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