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SìAmoLucca: 'Tecnologia 5g da stoppare, ma Comune succube dei poteri forti'

'La tutela della salute non dovrebbe avere colore politico. E pur comprendendo che ci siano sensibilità diverse sul tema, torniamo a ribadire che a causa dei troppi dubbi legati alla tecnologia 5g, a Lucca occorre fermare la sperimentazione attualmente in corso e avviare contemporaneamente un processo per valutarne attentamente gli effetti'. La lista civica SìAmoLucca torna all'attacco sulla questione. 'Il primo appello alla giunta di centrosinistra che guida la città lo abbiamo fatto nove mesi orsono, precisamente ad ottobre, e i motivi di quella presa di posizione sono tutt'ora validi - spiegano in una nota i consiglieri comunali Serena Borselli, Cristina Consani, Alessandro Di Vito,Enrico Torrini e Remo Santini -. Com'è risaputo Lucca è stata scelta come città pilota per l’introduzione di questa nuova tecnologia che ha una capienza dati e una velocità enorme, basandosi su servizi a larghissima banda – spiegano i consiglieri comunali della lista civica Serena Borselli, Cristina Consani, Alessandro Di Vito,Enrico Torrini e Remo Santini – ma allo stato attuale non ci sono studi e documentazione adeguata che dimostrino che le microonde di cui si avvale questo sistema non producano un rischio sanitario. Mentre le proteste vanno avanti, e anche da noi poche settimane si è tenuto un flash mob sul tema, già 346 Sindaci hanno emanato ordinanze urgenti per bloccare la sperimentazione la rete di quinta generazione e 520 Comuni d’Italia hanno approvato atti amministrativi precauzionali. Tra le amministrazioni che hanno fatto valere questo principio ce ne sono quindi tante, al di là che siano sostenute da uno schieramento piuttosto che da un altro, a testimonianza di come l'appartenenza partitica non c'entri nulla con la salute. Valga in questa direzione la notizia delle ultime ore, con il blocco deciso dal Comune di Altopascio. “Mentre i dubbi tra gli esperti si moltiplicano e i suoi colleghi alla guida di amministrazioni pubbliche mostrano piu' senno e coraggio – conclude la nota del gruppo consiliare SìAmoLucca - Tambellini fa finta di niente e si dimostra ancora una volta succube dei poteri forti. La nostra proposta? Portiamo il tema in consiglio comunale e tutti insieme, senza distinzioni tra destra, sinistra o centro, prendiamoci la responsabilità di produrre un atto che anteponga il benessere dei cittadini al business'.

SìAMOLUCCA
email siamolucca@gmail.com

Redazione - inviato in data 09/07/2020 alle ore 16.33.43 - Questo post ha 4 commenti

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COMMENTI
- attenti !!!! - da Anonimo - inviato in data 13/07/2020 alle ore 10.55.59
vogliamo criticare la gestione di Sistema Ambiente ? siamo d'accordo.
Vogliamo fare chiarezza su Coima e la Manifattura ? avete ragione
Volete far presenti le criticità del San Luca ? a volte avete ragione
San Concordio ed il comune che non dialoga ? come non darvi torto

Ma questa del 5G ve la potevate risparmiare, non avete basi scientifiche certe per controbattere.
Piuttosto spostate il problema. Perche''il 5G quando Lucca ancora aspetta la fibra FTTH o quantomeno ha i collegamenti dell'ultimo miglio penosi ?



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- il barino del PD - da Anonimo - inviato in data 10/07/2020 alle ore 16.39.08
è in piazza S.Francesco. Le riunioni le fanno li con tutto quel pò pò di parcheggio che c'hanno

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- Ma fatela finita - da Anonimo - inviato in data 10/07/2020 alle ore 13.09.58
Le bufale sul 5G

Eppure su Internet, le fonti che parlano di rischi elevati, quando non di tragedie apocalittiche, sono numerosissime. La migliore risposta agli allarmi ingiustificati, fortunatamente, è fornita da uno studio durato 10 anni ed elaborato dal NIH (National Institutes of Health) statunitense in cui vengono esposti i risultati di un’analisi che cercava una qualche causalità o anche solo correlazione (spuria) tra radiazioni da telefono cellulare e tumori: non c’è alcun modo di mettere in una corrispondenza di causa-effetto i due elementi.

A volte viene il sospetto che la diffusione delle bufale sia una leva per il business di presunti apparecchi per difendersi dalle onde, corsi a pagamento per conoscere le migliori protezioni, fino ad arrivare ai cappellini e alle mutande schermate.

La pietra tombale sulla questione è forse proprio quella dell’Associazione italiana per la ricerca sul cancro (AIRC) che classifica i campi elettromagnetici quali cancerogeni di gruppo 2B, ovvero come “possibilmente cancerogeni per gli esseri umani: agenti per i quali vi è una limitata prova di cancerogenicità negli esseri umani e un’insufficiente prova di cancerogenicità in animali di laboratorio”. Questo significa, come specificato oltre che “non ci sono attualmente prove scientifiche sufficienti a sostenere un rapporto diretto di causa ed effetto tra l’esposizione a campi elettromagnetici e il cancro, ma la comunità scientifica concorda sul fatto che sono necessari ulteriori studi”. E ancora: “Il principale effetto biologico della penetrazione delle onde elettromagnetiche nel corpo umano è il riscaldamento, aspetto al limite rilevabile tenendo per ore uno smartphone all’orecchio. Tuttavia i livelli a cui siamo normalmente esposti sono troppo bassi per causare un riscaldamento significativo. Attualmente non sono noti effetti sulla salute causati dall’esposizione a lungo termine”.

Un termine di paragone? Il forno a microonde. Il microonde scalda i cibi solo grazie ad una potenza di circa 1.000 Watt confinati per la quasi totalità nel vano interno. Nessuno smartphone arriva ad erogare tutta quella potenza per l’invio dei suoi segnali, soprattutto concentrati nella direzione del corpo umano. Un altro esempio? Con un rilevatore di campi, ci si può ben accorgere come il segnale elettromagnetico diminuisca significativamente all’aumentare della distanza dalla fonte emissiva: se un router trasmette con una potenza di 100 mW (0,1 W), il massimo consentito in Italia e in Europa, a distanza di due metri si assorbiranno appena 0,025 Watt, a quattro metri 0,00625 Watt e così via. La legge fisica che governa questi valori ha la “distanza al quadrato” al denominatore!

Insomma, la ricerca ha appurato che il principale effetto biologico dell’assorbimento delle onde elettromagnetiche nel corpo umano è il riscaldamento. Ed è l’unico problema che possiamo porci. Un eccessivo riscaldamento dei tessuti non fa bene. Bisogna fare in modo che l’esposizione elettromagnetica non faccia aumentare oltre certi livelli la temperatura del corpo. Per questo motivo sono stati fissati limiti all’esposizione e istruzioni di uso per il cellulare. Sono norme definite da commissioni di esperti internazionali, se applicate in modo corretto la temperatura del corpo non dovrebbe crescere oltre un grado centigrado.

Le onde elettromagnetiche delle reti 5G penetrano solo a livello dell’epidermide (le tecnologie precedenti erano più invasive), cioè per un paio di millimetri. Quindi l’eventuale impatto non è sugli organi interni, ma sulla pelle (che è comunque un organo importante). Il problema è che la pelle del volto è diversa da quella dei piedi, ci sono pelli vecchie, pelli giovani, pelli ammalate. Bisognerà fare altri esperimenti, con l’aiuto dei dermatologi, anche su casi estremi, arruolando dei volontari per capire se c’è un effetto negativo causato dal riscaldamento della pelle. Ci vorrà del tempo. Un aumento di un grado centigrado di temperatura non dovrebbe causare problemi. Ma occorre verificare.

La conclusione è che l’implementazione delle Reti 5G non comporterà un aumentato rischio per la salute dei cittadini tenendo presente che l’esposizione più elevata non è provocata dall’antenna della telefonia mobile quanto dall’utilizzo eccessivo dello smartphone.


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- MA SIETE SEMPRE AL BARINO ?? - da Anonimo - inviato in data 10/07/2020 alle ore 12.42.51
Non avete una a casa ? L'immagine che date è pessima. Un partito al BAR.

Povera destra, guarda in che mani sei.


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