Il giorno 28 ottobre u.s. la Delegata dell’ACCADEMIA della Cucina Italiana per Lucca Daniela Clerici, accompagnata dai soci Simonetta Gallacci, Raffaele Domenici e Vittorio Armani, ha incontrato i titolari del Forno Mei di Alessandro Mei e C. snc di Ponte a Moriano, ai quali ha consegnato l’attestato del Premio “ Dino Villani” conferito alla azienda dalla stessa Accademia, che ha riconosciuto la Torta alle erbe con i becchi prodotta dallo stesso laboratorio “una eccellenza artigianale lavorata con ingredienti di qualità tracciabili, che ne fanno un prodotto tipico locale”. Il premio Dino Villani è stato istituito dalla Accademia della Cucina in memoria di uno dei suoi soci fondatori proprio per riconoscere e valorizzare quanti hanno saputo creare un prodotto alimentare di eccellenza lavorato artigianalmente, con ingredienti nazionali tracciabili e con tecniche che rispettano le tradizioni del territorio. Nel consegnare l’attestato la Delegata Daniela Clerici ha rivolto le felicitazioni ai fratelli Alessandro e Saverio Mei, che nella continuità della gestione aziendale rappresentano la terza generazione, esprimendo la sua soddisfazione per questo premio attribuito ad una azienda meritevole del territorio ed a un prodotto come la torta con le erbe, così radicata nella nostra tradizione.
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Il forno nasce nel 1908 per mano di Godoleva Micheli, la nonna degli attuali pasticceri: Alessandro e Saverio Mei' Durante la seconda Guerra Mondiale i tedeschi requisiscono lo stabile e sostituiscono il forno originario con un manufatto tedesco giunto a Ponte a Moriano direttamente dalla Germania. Rimasto inspiegabilmente illeso durante la ritirata teutonica, permette alla famiglia Micheli I Mei di portare avanti la produzione del pane' Alla fine degli anni '50 il figlio Giulio Cesare affianca nell'attività i genitori Pietro Mei e Godoleva Micheli. A metà degli Anni '70 Giulio Cesare si ammala per poi mancare di lì a poco lasciando la giovane moglie Ivonne e i tre figli piccoli Alessandro, Lucia e Saverio' Da quel momento in avanti la produzione del pail€, prevalentemente notturna, risulta in compatibile con [e attenzioni da dedicare ai giovani orfani. Pertanto la vedova Ivonne Cecchini deve fare di necessità virtu e trasforma la panetteria in Pasticceria. Deve farsi conoscere e ripartire quasi da zero, ma non si perde d'animo. Assolda un autista e si presenta negli alimentari, bar e ristoranti della citta di Lucca con i dolci frufto della sua fantasia Emiliana dando prova di grande intraprendenza' La nuova attività non tarda a dare i primi e rassicuranti successi commerciali' i bambini al ritorno dalla scuola aiutano la mamma tra un compito ed un gioco e muovono i primi passi verso quella che sarà una carriera ricca di meritati riconoscimenti. Oggi le crostate con i 'becchi' tipiche lucchesi ed una varietà di biscotti non conoscono rivali e devono il loro sucsesso all'originalità delle ricette gestite in modo artigianale Chi entra oggi nel Forno Mei ripercolre un pezzo di storia lucchese gtazie alle intuizioni di Nonna Ivonne che ha ceduto il testimone nelle forti ed attente braccia dei figli Alessandro e Saverio Mei.
Redazione - inviato in data 30/10/2020 alle ore 16.12.24
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- TORTA DI ERBE - da Anonimo - inviato in data 31/10/2020 alle ore 0.57.49
Se la torta è fatta di vegetali coltivati (bietola, ecc.), allora si deve parlare di torta di verdure. Se la torta è fatta di vegetali selvatici e raccolti in ambienti non coltivati, allora si deve parlare di torta d'erbi. Infatti, tecnicamente, in dialetto lucchese, le erbe le mangia la vacca, gli erbi li mangia il cristiano e i vegetali coltivati (che sono anch'essi mangiati dal cristiano) sono verdura. In sostanze non esiste una torta d'erbe, in quanto sarebbe una torta per vacche e cavalli!!
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