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Le ceramiche del Valdarno arrivavano in barca al Porto della Formica di Lucca

Ci sarà anche un piccolo tassello della storia di S.Concordio nel libro che sta per uscire dell’archeologo Andrea Vanni Desideri, direttore del Museo Civico e Diocesano di Fucecchio, dal titolo “Storia e archeologia di una economia scomparsa: uomini, fornaci e ceramiche a Fucecchio dal XV al XVII secolo”.
Si tratta delle ceramiche che il sig. Elio Angelini, professore in pensione, aderente al Comitato Per S.Concordio, ha trovato molti anni fa in via Formica, durante i lavori di ristrutturazione della sua capanna adibita fino alla fine dell’800 al ricovero dei cavalli che trainavano i barchini sul canale Formica.
Grazie alla intuizione di Clara Mei, presidente della associazione “Amici del Porto” di S.Concordio, che, pur non essendo esperta di ceramiche antiche, quando Angelini gliele ha mostrate le ha riconosciute come identiche a quelle esposte nel Museo fucecchiese. Ha quindi contattato il direttore del Museo che ieri è venuto a S.Concordio e ha confermato che quelle ceramiche sono di epoca settecentesca e provengono dalle fornaci di Fucecchio. Dello stesso tipo ne sono già erano state rinvenute nel sito di un altro porto fluviale lungo il percorso, a conferma del mezzo di trasporto.
Angelini appartiene ad una famiglia che per molte generazioni ha scaricato e trasportato le merci per il Porto della Formica e, quando questo ha cessato di funzionare nel 1865-1899, per la neonata stazione ferroviaria; suo nonno alla fine dell’800 impiegava per queste operazione ben 30 garzoni.
Questo ritrovamento e questa attribuzione sono interessanti e rimarcano l’importanza del Porto fluviale di Lucca, che attraverso un sistema di canali era collegato all’Arno e ai porti di Livorno e Pisa, e da cui per oltre 1000 anni è passata la storia commerciale della città.
A sottolineare, se ancora ce ne fosse bisogno, il grave errore che ha fatto la Amministrazione Comunale di Lucca a volere la costruzione, proprio sul sito dell’antico porto, della Piazza Coperta, costruzione fuori misura e avulsa dal contesto, di cui a gran voce oggi migliaia di cittadini stanno chiedendo la demolizione.
Associazione “Amici del Porto della Formica” 17/01/2022

nelle foto dell'Archivio Storico di S.Concordio: le ceramiche trovate in via Formica; il direttore del Museo Civico di Fucecchio Andrea Vanni Desideri con Clara Mei ed Elio Angelini

Redazione - inviato in data 19/01/2022 alle ore 16.26.02 - Questo post ha 2 commenti

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COMMENTI
- MA UNA CHE RAPPRESENTA LA MAMMINI C'È? - da Anonimo - inviato in data 20/01/2022 alle ore 16.01.46
Idea per i negozi di CIANFRUSAGLIE che espongono i pinocchietti e le torri di Pisa , ingombrando abusivamente le strade di Lucca.

Un bel piatto di ceramica, anzi di coccio vista la assonanza con la testa della ritratta, rappresentante xxxxxxxx nelle antiche carceri lucchesi di piazza dell'anfiteatro.

Per non parlare delle figurine di gesso rappresentanti L' intera giunta in manette tradotta all' Asinara dai Carabinieri con il chiavardone, sarebbe L' addobbo più gradito da aggiungere al presepe.

Mercanti lucchesi e oramai cinesi ci vuole poco per incrementare le vendite.


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- che storia ! - da Anonimo - inviato in data 19/01/2022 alle ore 22.33.00
bel colpo clara mei e sig. angelini. queste ceramiche sono interessantissime e dimostrano l'importanza del sito dell'antico porto di lucca. la storia va preserbata e valorizzata. complimenti!

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