L’approssimarsi della stagione estiva spinge la richiesta di lavoratori nel turismo e nella ristorazione. Frena la domanda di lavoro nell’industria per il conflitto in Ucraina e il forte incremento dei costi che mettono a rischio le prospettive di ripresa
Lucca, 12 maggio 2022 - – Sono 4.080 le entrate programmate dalle imprese lucchesi nel mese di maggio, un valore in forte aumento rispetto a un anno fa (+1.190 unità) quando erano ancora in vigore restrizioni per il contenimento della pandemia, e salgono a 14.830 nell’intero periodo maggio-luglio (+4.980 unità rispetto a maggio-luglio 2021), sostenute dall’approssimarsi della stagione turistica che spinge la richiesta di lavoratori stagionali, con prevalenza di contratti a termine. Rallenta invece la richiesta di lavoro dell’industria, anche per l’indebolimento della crescita economica osservato nel primo trimestre e la maggiore incertezza delle prospettive per il secondo trimestre legata alla guerra in Ucraina e alla crisi energetica e delle materie prime.
Sono queste le previsioni per la provincia di Lucca rilevate dal Sistema Informativo Excelsior, realizzato da Unioncamere in collaborazione con ANPAL, ed elaborate dalla Camera di Commercio di Lucca.
Le incertezze e i timori per l’andamento della crescita economica frenano i programmi occupazionali dell’industria che ha programmato solo 560 ingressi a maggio (390 nel manifatturiero e 170 nelle costruzioni), un valore in calo rispetto ad aprile (690) per la diminuzione del manifatturiero, e inferiore anche all’anno precedente (860). I servizi prevedono 3.520 entrate in azienda, con aumenti in tutti i comparti: cresce la domanda di lavoro nel turismo (1.060, +270 circa rispetto a maggio 2021 quando erano ancora in vigore le misure restrittive per il contenimento dei contagi) e nei servizi alle persone (1.190 assunzioni, +770 rispetto a maggio 2021), ma anche nei servizi alle imprese (790; +390) e nel commercio (480; +70 entrate).
La ripartenza della stagione turistica e la fine dello stato di emergenza sanitaria spingono le previsioni anche nel trimestre maggio-luglio, con le imprese dei servizi alle persone che programmano 4.340 entrate, seguite dal turismo (alloggio, ristorazione e servizi turistici) con quasi 4.200 assunzioni nel periodo, dai servizi alle imprese (2.750) e dal commercio (1.720). Rallenta invece la domanda di lavoro del comparto industriale, con le imprese del manifatturiero che programmano 1.290 entrate e le costruzioni 540.
La domanda di lavoratori stagionali si riflette sui contratti proposti: solo il 16% delle assunzioni previste dalle imprese lucchesi a maggio è con contratto stabile -a tempo indeterminato (11%) o di apprendistato (5%)- mentre per il rimanente 84% si prevede un rapporto a termine: con contratto a tempo determinato per il 69% delle entrate, di somministrazione nel 6,4% dei casi e con altre forme nel restante 9%.
Le imprese continuano a incontrare difficoltà nel reperimento del personale, dichiarando problemi per il 31,5% delle assunzioni (Italia: 38,3%), 5,6 punti percentuali in più rispetto a maggio 2021 ma in linea con il mese di aprile. La principale causa del mismatch indicata dalle imprese rimane la mancanza di candidati, dichiarata per il 19,3% dei profili ricercati (11,4% a maggio 2021), mentre difficoltà legate alla preparazione non adeguata dei candidati vengono segnalate nel 9,6% dei casi, in calo rispetto allo scorso anno (12,9%). Le imprese lucchesi richiedono ai candidati di aver maturato una precedente esperienza nel settore nel 43,9% dei casi e nella professione nel 17,1%.
Le maggiori difficoltà di reperimento riguardano le professioni con elevata specializzazione (il 51,5% delle figure è difficile da reperire), per le quali viene richiesta anche una precedente esperienza nella professione nel 46,8% dei casi: in particolare, tecnici in campo informatico, ingegneristico e della produzione (di difficile reperimento nel 64,8% dei casi) e tecnici della sanità, dei servizi sociali e dell’istruzione (54,7%). Difficili da reperire anche gli operai specializzati e conduttori di impianti e macchine (46,5%), specialmente quelli metalmeccanici (66%), mentre le imprese dichiarano minori problematiche per impiegati e addetti commerciali e dei servizi (27,3%) e per i profili non qualificati (22,8%).
Soltanto il 26,2% delle assunzioni programmate è rivolto specificamente a giovani (under 30); le opportunità per i giovani salgono al 54,5% considerando anche le entrate per le quali le imprese non ritengono l’età un fattore rilevante (28,3%).
Tra le figure professionali maggiormente richieste ci sono i cuochi, camerieri e altre professioni dei servizi turistici (800 unità), il personale addetto a servizi di pulizia e ad altri servizi alla persona (990), gli addetti ai servizi di sicurezza, vigilanza e custodia (250). Le aziende lucchesi cercano poi commessi e altro personale qualificato per negozi ed esercizi all’ingrosso (230), personale di amministrazione, segreteria e dei servizi generali (140), addetti all’accoglienza, all’informazione e all’assistenza della clientela (120), operai specializzati nell’edilizia e nella manutenzione degli edifici (120). Buona anche la domanda di tecnici in campo informatico, ingegneristico e della produzione, tecnici della sanità, dei servizi sociali e dell’istruzione, commessi nella grande distribuzione, operatori dell’assistenza sociale, facchini e corrieri, tutti sopra le 100 unità.
Solo l’8,4% delle entrate programmate è rivolto a personale laureato (340 assunzioni), considerato di difficile reperimento nel 55,7% dei casi: le lauree più ricercate sono quelle con indirizzo economico (80 entrate), sanitario e paramedico (60), chimico-farmaceutico e dell’insegnamento e formazione (40 entrate per entrambi). La domanda di diplomati cresce a 1.070 unità (26,2% del totale, con difficoltà di reperimento nel 37,3% dei casi) per la forte richiesta degli indirizzi amministrazione, finanza e marketing (300), turismo, enogastronomia e ospitalità (230 ingressi) e socio-sanitario (130). Tra i diplomi/qualifiche professionali (640 entrate; 15,8%), ritenuti di difficile reperimento nel 41,1% dei casi, l’indirizzo di studio più richiesto è quello della ristorazione (220 entrate), seguito dai servizi di promozione e accoglienza (70). Per il 48,9% (1.990) delle assunzioni previste non è invece richiesto alcun titolo di studio.
Redazione - inviato in data 12/05/2022 alle ore 12.49.03
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