Il presidente provinciale Andrea Giannecchini ne evidenza i grandi disagi
Come comunicato in sede di incontro tra le categorie economiche e l'amministrazione di Viareggio, Cna ritiene che il passaggio a zona rossa di Viareggio, seppur supportato dai dati di incremento dei contagi, sia da non condividere. Innanzitutto perché poteva essere discusso in fase preventiva con le associazioni di categoria che ne prendono atto a scelta fatta ma, soprattutto, perché, come ripetiamo ormai da tempo, la Versilia, al di là dei fossi che ne delimitano i confini amministrativi di un comune con l'altro, rappresenta in realtà un'area omogenea dal punto di vista territoriale, economico e sociale. Migliaia di persone si spostano ogni giorno da un punto all'altro della Versilia e hanno interessi, attività e affetti diffusi e articolati sulle decine di chilometri quadrati del nostro territorio. La valutazione della situazione di Viareggio, quindi, seppur preoccupante, sarebbe dovuta essere inquadrata in questo più ampio contesto, e magari in accordo con tutti i sindaci, basandosi non rigidamente su indici di territorio comunale, ma su quelli di tutto il comprensorio che è ben più ampio e con situazioni sanitarie migliori. Purtroppo temiamo che il risultato sarà che anche gli altri comuni, per un motivo o per l'altro, saranno obbligati a seguire la stessa strada, con l'esito finale di una Versilia tutta rossa. Ricordiamo che, oltre alle moltissime attività costrette a rimanere chiuse, anche la sospensione della frequenza scolastica, soprattutto elementari e medie, significa madri e padri costretti a rimanere a casa che per gli artigiani sono giornate di lavoro perse. Si pensi ad esempio ad una attività a Massarosa di un artigiano con figli a scuola a Viareggio. Molte attività artigiane ci stanno chiamando per avere approfondimenti e chiarimenti anche nella mobilità versiliese e rispetto a ciò che possono o non possono fare.
Redazione - inviato in data 10/03/2021 alle ore 19.02.51
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