Qualcuno di voi ha detto che non capisce il senso dei miei racconti, ovvero che non capisce cosa essi vogliano significare e quali messaggi dovrebbero trasmettere. Ebbene cercherò di spiegarvelo in maniera semplice, ovviamente senza offendere nessuno, anche se in verità, essendo questi miei racconti chiaramente autobiografici, non mi sembra che sia così tanto difficile capirne il significato e cosa essi dovrebbero trasmettervi. Basterebbe solo leggerli con molta più attenzione, per trovare, fra le righe degli stessi, tutte le risposte alle vostre angosciose domande. Da quello che fino adesso ho scritto, praticamente sapete un po’ tutti che sono un fantasma. E’ questo adesso è oramai assodato. Sì! Sono un fantasma! Certo! Ma non sono sicuramente uno scrittore professionista, non lo sono mai stato, nemmeno quanto ho vissuto la mia pur breve vita terrena. Facevo il barbiere. Avevo la mia bottega nel centro di Lucca, in Piazza S. Maria Bianca. Il mio nome era Filiberto, ma tutti mi chiamavano Figaro. L’iniziale del mio cognome era B. Rimasi orfano di entrambi i miei genitori quando avevo solo 20 anni. Mi sposai con mia moglie Adalgisa, io avevo appena 26 anni, lei 25. Dopo trent’anni di matrimonio mia moglie passò purtroppo ad altra vita a causa di un male incurabile e quindi rimasi solo al mondo. Non avevamo avuto figli. Cinque anni dopo sono morto anch’io per una grave malattia professionale soffocato da milioni di peli respirati nel corso dei miei anni di lavoro! Non fu però un pelo di uomo, cioè dei miei clienti, ma, almeno e per fortuna, fu il pelo di una donna quello che mi dette il colpo di grazia, però dai, meglio non riparlarne, sarebbe un pochino troppo spinto rientrare nel dettaglio di certi particolari. Dopodiché cosa è successo dopo la mia dipartita? Semplice! La mia anima ha lasciato il mio corpo e se n’è andata lontana dal vostro mondo che un giorno era anche il mio, e sta fluttuando in un altro mondo parallelo al vostro ma invisibile ed equidistante a quello di voi esseri umani viventi, viventi sì, ma solo per il momento! E mi raccomando, adesso non toccatevi le palle! Un cosmo sperduto nell’infinito, quell’infinito nel quale la mente umana ha sempre cercato di misurarsi. L’Infinito, la più grande di tutte le cose logicamente intelligibili dal senno umano! Quell’universo illimitato, senza limiti, al di là del tempo e dello spazio. E chi potrebbe mai avere immaginato che dell’Infinito esistessero non dico uno, ma tantissimi altri livelli, in uno dei quali fluttuiamo adesso io e milioni di altri spiriti impuri e di fantasmi come me? Quello stesso Infinito che ha sfidato le illuminanti fantasie di grandi poeti, da “L’INFINITO” negativo di Leopardi, negativo perché creato dall’immaginazione e dal desiderio della mente umana, a quello di Ungaretti con la sua poesia più breve intitolata “MATTINA” - “M’illumino d’immenso”, nata dall’illuminazione del cielo al mattino, dove il poeta riesce in questa sua lirica ad intuire e cogliere l’immensità. Come già più volte vi ho detto, io sto fluttuando in questa strana dimensione ultraterrena chiamata Spiritium, dove al momento sostano soltanto le anime impure come la mia. E come ripeto, io, anche se sono un’anima impura, sono anche un fantasma, un EIDOLON, ma un fantasma buono che non fa male a nessuno. Un fantasma che è alla disperata ricerca dei suo cari adorati genitori e della sua amatissima moglie. Io li cerco invano da quando sono defunto, da quando cioè sono giunto in questa misteriosa terra dove adesso ancora mi trovo. In quest’isola fantastica e mostruosa nello stesso tempo, dove in eterno, prima un bagliore viola ci acceca, e poi improvvisamente svanisce, altalenandosi col nero e quindi col buio più profondo. In questo stesso strano luogo dove, in ogni momento, siamo invasi di ebbra meraviglia e dove voliamo sospesi in mezzo alle grandi nubi che ci veleggiano intorno. Quaggiù dove tutte le religioni, l’arte e la scienza sono fuse, e dove la scienza non è che la spiegazione di un miracolo che non riusciamo ad enucleare nemmeno noi che siamo spettri, sia quelli di primo pelo che quelli di lungo corso. Quassù, in questo mondo selvaggio popolato da mostri e da spettri come me e da Angeli Maligni, a noi, fantasmi novizi, perlomeno per il momento, non è concesso di fare assolutamente nulla! Ma io che ho sempre lavorato nella mia vita terrena, non potevo certo starmene qui con le mani in mano. Dovevo scaricare le mie angosce, le mie colpe, dovevo mettere un freno alla mia Depressione Fantasmatica. Dovevo assolutamente difendermi dagli attacchi di panico che mi opprimevano da sempre, anche quassù. Attacchi derivati e causati soprattutto dai tragici eventi a me stesso capitati quando ancora ero un essere vivente come voi. Attacchi in buona parte causati anche dalla nostalgia del tempo che fu e dai ricordi, belli e meno belli, che hanno caratterizzato la mia infanzia, quella vissuta con i miei genitori, la mia spensierata gioventù, la vita condivisa con la mia adorata moglie e quella passata lavorando a pieno ritmo nella mia umile bottega di barbiere. Attacchi sempre più forti che, senza un rimedio immediato, e peggiorando ancora, mi avrebbero fatto retrocedere subito da SPIRITIUM a OMBRATIUM, ovvero il peggior sito in cui possa alloggiare un fantasma, un lido senza più speranza, senza più futuro. Allora per ovviare a tutto questo, aiutato da un fantasma veterano, un mio amico, che tutti quaggiù a Spiritium chiamano ABILIUS, e che in vita faceva il programmatore di computer, mi sono fatto svelare il sistema per inserirmi in rete senza tastiera e senza computer, e così, scrivendo sui vari blog esistenti, adesso impiego il mio tempo libero di fantasma raccontando i vari passi che ritengo i più interessanti della mia breve storia vissuta sulla terra. E quindi scrivendo questi pezzi che poi invio a questa magnifica testata che è La Voce di Lucca, riesco a scaricare tutte le mie angosce e le mie colpe, i rimpianti ed i rimorsi, ed infine riesco a guarire dalla mia depressione e a controllare i miei attacchi di panico! Voi certo non potete sapere come si vive quassù a SPIRITIUM! Ed allora mettetevi nei miei panni, nei panni di un fantasma. Io cerco di trasferire e di comunicare al lettore il mio shock convulsivo. Voglio che il lettore capisca che il mondo che sta leggendo nei miei racconti, che poi in parte altri non è che il mondo attuale di chi mi legge, lo stesso di quando ero in vita, e l’altro Mondo, quello Incredibile nel quale io sto “Vivendo” da fantasma, in teoria e forse di più, potrebbero anche essere dei MONDI NON REALI! Ecco cosa vogliono significare i miei racconti. Essi vogliono manifestare e vogliono rivelare il mio stato d’animo di fantasma, per poi metterlo a confronto con lo stato d’animo di quand’ero esattamente un essere vivente come voi. I miei racconti vogliono trasmettere a voi umani, come lo ero anch’io fino a poco tempo fa, un messaggio. Vogliono trasmettere un semplice messaggio: “ Vedete cosa è successo a me sulla terra? E ancora non sapete tutto? Vedete invece come “VIVO” adesso io, in questo sperduto mondo al di fuori di ogni confine e di ogni dimensione? In questo infinito spazio cosmico dove il tempo, per noi fantasmi, non ha alcuna importanza, l’esatto contrario di ciò che accade invece sulla terra nel corso della vostra esistenza. Il Tempo, questo fattore basilare del vostro arco vitale, che ha qualcosa di veramente ammaliante. Esso vi appare evanescente, etereo, spirituale, quasi fittizio, astratto, immaginario, e sfugge alla vostra capacità di afferrarlo. C’è il passato, ed è già passato, e il futuro che deve ancora venire, e c’è il presente che è un’armonia quasi evasiva, indefinibile, fra ciò che è stato e quello che deve ancora essere, mentre voi uomini della terra vivete solamente di presente! E, sicuramente come me nel passato, nel presente e nel futuro, avrete peccato e peccherete e, nella migliore delle ipotesi, i vostri peccati sono stati e saranno i peccati d’invidia o di gelosia, di sesso, di gola e di avidità. Ma state bene attenti! Perché questo vostro presente non potrebbe essere, come il tempo, più fugace.” Qui però non posso dilungarmi troppo e quindi rinuncio ad andare avanti su questo affascinante tema. Ecco cosa vogliono significare e trasmettervi questi miei racconti assolutamente senza pretese, che Figaro, povero ed innocuo fantasma che non fa male a nessuno, riesce umilmente a trasmettervi tramite la Voce di Lucca. Questi miei raccontini possono non piacere a tanti, e da alcuni essere apprezzati, ma io non me ne dolgo e non me ne compiaccio. I racconti che scrivo sono per me delle medicine e le medicine vanno prese per curare le malattie…anche le malattie dei fantasmi come me. Indubbiamente, se nessuno ancora, dopo questo mio chiarimento, riuscirà a capire il significato di ciò che scrivo nei miei racconti e di quello che con essi io voglio trasmettere, evidentemente la colpa sarà soltanto mia, e di questo vi chiedo scusa anticipatamente.
Saluti da Figaro, il fantasma Lucchese dei Blog, e ricordate che, più critiche e più consensi riceverò, più scritti spedirò. Ah ah ah ah ah ah ah ah ah…e come disse Alessandro Manzoni in due dei versi del suo magnifico “ 5 MAGGIO”, il suo più celebre componimento poetico: “AI POSTERI L’ARDUA SENTENZA!” – Infatti, saranno solo loro a giudicarmi…. ah ah ah ah ah ah ah uh uh uh uh ih ih ih ih ih ih mi fate scompisciare dal ridere………………….
Anonimo - inviato in data 10/09/2011 alle ore 18.09.04
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