LETTERA APERTA Il Sindaco di Stazzema Maurizio Verona: “Economia, tutela del territorio, turismo ed escursionismo possono andare assieme”
“Sto seguendo con attenzione il dibattito che si sta sviluppando sul tema delle cave che ha portato alle manifestazioni di domenica scorsa che ha messo a confronto ambientalisti che si sono riuniti sotto la sigla “Apuane libere” ed alcuni rappresenti dei cavatori nel territorio di Stazzema. Ho l’impressione che i toni si siano alzati troppo: le cave sono parte della storia del nostro territorio ed anche del paesaggio che si è cercato di tutelare in questi anni da uno sfruttamento di rapina che non riguarda certamente i nostri versanti. I materiali lapidei sono una risorsa ed una fonte di lavoro. Perché se da una parte c’è la tutela del paesaggio, dall’altra c’è quella del lavoro che è il fondamento della nostra Repubblica così come ricorda anche la nostra Costituzione all’art. 1. Come amministratore sento che un tema così importante come quello del lavoro, della identità del territorio, della difesa del nostro patrimonio, non può essere sminuito ad una presa di posizione ideologica contro o a favore delle cave. I materiali del nostro territorio hanno trovato a partire da Michelangelo la loro sublimazione nella trasformazione artistica che ha prodotto capolavori della scultura e della architettura in Italia e nel mondo, che ha trasformato la Versilia in un laboratorio diffuso che costituisce un unicum a livello mondiale che continua ad attrarre artisti da tutto il mondo”. E’ un dibattito che deve investire anche l’idea di economia legata alle nostre pietre, ad una ricaduta sul territorio dei benefici che derivano dall’estrazione del marmo e delle altre pietre, ad una economia di filiera che parta da una regolamentazione che assicuri un futuro al settore lapideo, che non si configuri come una depredazione di un bene che non è comunque, infinito e che merita di essere valorizzato al meglio. Ben venga poi il dialogo ed il confronto che non sia mai demonizzazione dell’altro. E’ interesse di tutti, dei lavoratori in primis, tutelare una risorsa che la natura ci ha regalato. La sfida che in questi anni abbiamo provato a cogliere è quello di mettere in atto norme regolamenti che tengano conto delle diverse sensibilità senza posizioni aprioristiche. Credo che in questi anni abbiamo operato in questo senso: occorre lavorare perché i materiali estratti siano più riconoscibili sui mercati ed è interesse che vengano lavorati in loco. Dobbiamo vincere intanto, la sfida dell’ascolto reciproco, tenendo i toni bassi nel rispetto delle diverse sensibilità. Economia, tutela del territorio, turismo ed escursionismo possono andare assieme e tanto è stato fatto. Nessuno vuole distruggere le Apuane e vogliamo consegnarle ad i nostri figli maestose come sono sempre state, un luogo di una bellezza senza eguali che porta nel nostro territorio tante persone che ogni giorno si inerpicano lungo i sentieri fino alle vette che propongono un paesaggio unico. Come amministratori abbiamo il dovere di ascoltare tutti e trovare un equilibrio.
Redazione - inviato in data 06/07/2021 alle ore 18.19.08
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- PER ME SIETE TUTTI FUORI DAL GIUSTO - da Anonimo - inviato in data 07/07/2021 alle ore 1.51.37
Negli ultimi sessant'anni, sulle Apuane, si è concretizzata la più terribile estinzione degli ultimi due millenni. Quale? Quella dell'uomo naturalmente. Gli alpeggi sono deserti, i lupi imperversano, i cinghiali spaccano tutto e i caprioli mangiano qualsiasi vegetale. I livelli di biodiversità si abbassano per la scomparsa degli ambienti aperti, il paesaggio diventa più brutto, le strade sono insicure, i sentieri franano. Se un pazzo decidesse oggi di andare all'alpe con gli animali, di coltivare il castagno o peggio ancora di coltivare i cereali di montagna avrebbe una sola possibilità, ovvero recintare tutto. Bello un paesaggio di reti e recinti??? Bello per gli animali domestici non potersi più muovere liberamente? Non poter più nutrirsi dell'erba dei pascoli che migliorava la qualità del latte e dei formaggi? Buona la carne agli antibiotici?? Le Apuane di oggi sono in mano ai selvatici e alle cave. O aree industriali, o pseudo wilderness. L'uomo pastore? L'uomo contadino? L'uomo selvicoltore? Estinti. Tragicamente estinti. Avete tutti torto!!!
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