FIGARO, il Fantasma Lucchese e sua moglie ADALGISA

ANTEFATTO:
Io, Figaro, vero fantasma dall’anima impura, sto aspettando con ansia il giudizio finale che prima o poi sarà emesso dal temutissimo TRIBUNALE OMBRA. Dopo la mia prematura dipartita, avvenuta qualche anno fa, sono stato confinato e parcheggiato quaggiù a SPIRITIUM, in questo sperduto sito dell’Infinito Spazio Siderale dove, com’era nel principio, com’è adesso, e come sarà per sempre nei secoli dei secoli, vige la regola rigida dell’assoluto silenzio di tomba. In questo stesso luogo dove finirono tutte le mie certezze ed iniziò la mia impressionante e sconvolgente metamorfosi, laddove nella notte dei tempi, agli albori della vita, nacque anche il più grande enigma mai risolto dall’uomo, e cioè: “LA VITA DOPO LA MORTE”! Il mio grande sogno, la mia vera aspirazione, ovvero lo scopo principale della mia nuova VITA da FANTASMA, è solamente quello di ritrovare, chissà in quale strano e misterioso universo, le anime sperdute dei miei cari ed adorati genitori, morti entrambi quando avevo soltanto 20 anni, e quella della mia amatissima moglie Adalgisa, che mi lasciò solo al mondo, dopo 30 anni di felice matrimonio. Qualche anno dopo la sua scomparsa, purtroppo, passai anch’io nell’aldilà. In vita facevo il barbiere, sono morto per una rarissima malattia professionale denominata: “IL MORBO DEL PELO”! Per quanto sopra detto, quando da morto mi mutai in fantasma, per lo shock patito andai subito in depressione, spesso anche accusando dei fortissimi attacchi di panico, finché, di grazia poi, ho finalmente trovato la medicina giusta per curarmi! Scrivere le mie memorie! Ossia scrivere dei piccoli racconti che riguardano la mia vita, quella vissuta sulla terra, ma anche quella che vivo quaggiù, dove mi trovo adesso, in questo strano mondo popolato da fantasmi come me, da spettri, da mostri diabolici e da angeli maligni, tutti quanti come me in attesa di giudizio. E con questi miei scritti, riesco a scaricare le mie angosce, le colpe, i rimpianti ed i rimorsi, guarendo a poco a poco e sempre di più, dalla mia bruttissima DEPRESSIONE FANTASMATICA e dai miei terribili ATTACCHI ECTOPLASMATICI di PANICO. Questi racconti poi li trasmetto direttamente a voi in rete, sui vari blog, senza assolutamente servirmi di tastiere o di computer, ma più semplicemente usando la forza della mia MENTE VAGANTE, sfruttando un sistema molto semplice che, un fantasma mio amico mi ha insegnato, per potermi inserire in qualsiasi sito web della vostra terra. I miei racconti vogliono trasmettere a voi, esseri viventi, perlomeno per ora, un semplice messaggio, cioè quello di ricordarvi com’ero io, e di conseguenza come siete voi, e cosa invece sono adesso io, e dunque cosa sarete voi dopo la vostra più o meno imminente dipartita. Pertanto pensate bene a ciò che fate, perché un giorno anche voi sarete degli spiriti. Spiriti Puri o Impuri? Tocca a voi scegliere fin da adesso l’opzione giusta a seconda di come vi comporterete durante la vostra vita terrena! Io comunque, vada come vada, sono quassù che vi aspetto! Bene, e adesso che sapete il significato, peraltro più che palese dei miei racconti, e quello che con essi io voglio trasmettere, eccone a voi subito un altro……………..

FIGARO, IL FANTASMA LUCCHESE E SUA MOGLIE ADALGISA
Vi avevo detto che ero rimasto vedovo? Sì? Infatti! E vi avevo anche raccontato che mia moglie, se ricordate bene, si chiamava Adalgisa. Lei era molto bella ed aveva appena un anno meno di me. Ci sposammo abbastanza giovani. Io avevo appena 26 anni, lei 25. Purtroppo anche lei, come me, è morta. Esalò il suo ultimo respiro fra le mie braccia, quand’erano appena passati trent’anni da quando c’eravamo felicemente sposati. In poco tempo un male incurabile me la portò via. Anche lei adesso vaga in qualche luogo sperduto fuori dallo spazio, dal tempo e dall’immaginazione. Dicono che forse il suo spirito stia errando in quel di SPETTROLANDIA, un luogo, se così si può dire, lontanissimo da SPIRITIUM, dove invece io sto fluttuando. L’Adalgisa è un’anima quasi pura, e Spettrolandia è per lei, e per tutti quelli che, come lei, si sono comportati bene in vita, il luogo più adatto per attendere serenamente la propria sorte. Lei sembra, pare, si dice che “VIVA” parcheggiata in quel misterioso e lontanissimo spazio siderale, almeno fino a quando il Giudice Supremo non istruirà la sua pratica ed il successivo processo, al termine del quale le sarà comunicata l’esatta sua COLLOCAZIONE SPETTRALE. Bisogna però, che nel frattempo, la buon’anima dell’Adalgisa, mantenga in se ancora intatta la sua santa pazienza, in quanto, anche lassù a Spettrolandia, sia le CANCELLERIE MEDIANICHE, che i TEMUTISSIMI GIUDICI OMBRA, sono oberati dal lavoro e le attese sono lunghe, anzi lunghissime. Adesso vi voglio raccontare un fatto abbastanza curioso, e nello stesso tempo quasi drammatico, che accadde proprio a mia moglie. Lei, quel giorno, doveva fare visita ai propri genitori, cioè i miei suoceri, i quali abitavano fuori porta, nel quartiere di Sant’Anna. L’Adalgisa aveva un forte raffreddore, e voleva chiedere a sua madre alcuni consigli per farselo passare in fretta. Arrivata tranquillamente alla meta, ricevette dall’esperta mamma delle antichissime dritte per poter risolvere, una volta per tutte, quel fastidioso problema di costipazione che già da qualche giorno la stava assillando. Quindi, dopo avere preso nota di quei consigli preziosi, si congedò dai suoi. Nel risalire sull’auto, che aveva parcheggiato davanti alla loro casa, dopo aver inserito la chiave e acceso il motore, si accorse però che, un’altra auto, parcheggiata proprio dietro alla sua, aveva acceso il motore ed i fari, ed era pronta a partire. Era notte, era freddo, erano circa le 23 ed in giro non si vedeva anima viva. Quando l’Adalgisa imboccò la circonvallazione, cominciò seriamente a pensare che quel tizio la stava seguendo, in quanto le stava sempre dietro, stando bene attento però a non superarla. A quel punto mia moglie tentò più volte di pigiare il piede sull’acceleratore per seminare l’inseguitore, ma quel tale non mollava affatto, le stava sempre dietro, nonostante lei, per ben tre volte, fosse passata col semaforo rosso, rischiando davvero grosso per poter sfuggire a quel misterioso suo pedinatore. Finalmente, arrivata sotto casa, in Via dell’Angelo Custode, iniziò a suonare il clacson per attirare la mia attenzione. Al che mi affacciai alla finestra e vedendola tutta trafelata non ci pensai un attimo! In quattro e quattr’otto uscii di casa e corsi vicino a lei. L’Adalgisa, tutta tremante e spaventata, mi indicò l’auto inseguitrice che, guarda caso, per l’appunto, si era fermata proprio dietro alla sua! Dopodiché, tutta tremante, mi disse che quell’uomo, forse addirittura un maniaco, l’aveva seguita fin sotto casa, fin da quando si era congedata dai suoi genitori. Ma l’uomo, che fino allora l’aveva inseguita, si fece avanti prima ancora ch’io potessi chiedergli spiegazioni, e magari che non gli mollassi anche un grosso pugno in faccia. Lui però, con mia grande sorpresa, mi spiegò che aveva seguito mia moglie solo perché, quando era salito in macchina per recarsi al bar, aveva visto la testa di un uomo scomparire improvvisamente nel sedile posteriore della Fiat 850 Special guidata da mia moglie. Allora io, senza perdere nemmeno un attimo di tempo, aprii subito la portiera dell’850, ed effettivamente trovai un uomo accovacciato sui sedili posteriori dell’auto che stava dormendo come un ghiro….. e russando come un treno! Per fortuna si trattava solo di un barbone, tra l’altro ubriaco fradicio, in cerca di un posto tranquillo per dormire che, tutti noi poi, e con molta fatica, riuscimmo a far scendere dall’auto, non prima però che, quel vagabondo alcolizzato, ci avesse vomitato dentro, lasciando quel suo bel ricordino all’interno della stessa! Ci vollero ben quattro giorni, con i finestrini dell’auto sempre aperti, per far svanire completamente il tanfo di vino ed il fetore rancido del ributto disgustoso, rimasti all’interno della mitica Fiat 850 Special, sì proprio quella con i cerchioni da tredici pollici! Non so se avete afferrato il senso! Alla prossimaaaa…….ciaoooooooooooooo.

Saluti da, Figaro il fantasma Lucchese dei Blog.

Estratto da www.lavocedilucca.it/post.asp?id=16916
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