Credetemi! Sono veramente disperato! Attualmente, per motivi di lavoro, mi trovo in Cina, ossia nella Repubblica Popolare Cinese, lo stato più antico del mondo, ricco di arte e di tradizioni culturali che traggono tutte origine dalla sua antica civiltà imperiale. Vivo e lavoro in una delle ventidue provincie cinesi, quella dello Yunnan, alla lettera “a sud delle nuvole”, situata nell’estremo sud-ovest della nazione, e più precisamente abito nei sobborghi di Kunming, la capitale di questa provincia. Proprio adesso, purtroppo, me ne sto fuori dal mio alloggio mentre sta imperversando un temporale pazzesco, piove a catafascio e fa un freddo micidiale. Lampi, tuoni e fulmini, è una vera notte da tregenda, una di quelle notti che non augurerei di passare all’agghiaccio e alla pioggia nemmeno al peggiore dei miei nemici. Sotto a questo continuo diluvio sono completamente bagnato, sono fradicio d’acqua dalla testa ai piedi, e sto morendo dal freddo. Sono sgomento e sento l’ansia che, pian piano, strisciando, sta arrivando verso me. Da un paio d’ore circa, vago invano alla sua ricerca lungo le strade nei pressi del mio alloggio. E’sparita. E’ come se si fosse volatilizzata. Sono in piena crisi isterica, sono abbattuto e scoraggiato, sto perdendo ogni speranza. Sto piangendo! Non riesco a capacitarmi di come possa essersi dileguata mettendosi in fuga così all’improvviso. E ora cosa faccio? Cosa m’invento? Come faccio a dirlo a lui, al boss, al Signor Wang? Cosa devo aspettarmi da lui? Cazzo, ma doveva capitare proprio a me? Adesso comunque devo cercare di capire, e lo devo fare al più presto. Non ho altra scelta, o lei o me! No, non voglio nemmeno pensare a quello che potrebbe capitarmi. Devo muovermi immediatamente! Devo proseguire nella sua ricerca, devo assolutamente setacciare tutta la zona attorno al residence. Ecco, sono arrivato sotto al ponte che attraversa la statale e lei, la fuggiasca, per non bagnarsi, potrebbe essersi rifugiata proprio qua sotto. E’ Buio. Mi faccio luce con la torcia. La cerco disperatamente. Quaggiù, il corso d’acqua scorre limaccioso ed è infestato da topi e pantegane grandi come gatti. Un momento! Adesso però mi pare di sentirla! Riesco a udire perfino il suo respiro! Sta ansimando affannosamente, a pieni polmoni, come dopo una folle corsa. L’ansia sta crescendo! Ma poi, d’incanto, l’agitazione e il turbamento m’abbandonano di colpo. Eccola là, è lei, l’ho vista! Il cono di luce della torcia l’ha inquadrata. Se ne sta tutta rannicchiata laggiù in un angolo, con il mento appoggiato sulle zampette anteriori. E’ proprio una bella cagnetta, molto elegante e proporzionata, anche se di piccola taglia. Ha il pelo marrone tutto bagnato, sporco e arruffato. E’ molto impaurita. E’ immobile. Cerco di tranquillizzarla. “Vieni piccolina, vieni dal tuo amico. Guarda, lo vedi? Sei tutta bagnata come un pulcino. Ma perché sei fuggita, birichina che non sei altro? Sei sempre stata dolce e affettuosa, socievole e buona. Vieni tesoro, vieni con me cuccioletta, dai salta sulle mie braccia.” La cagnetta, tutta tremante, bagnata e infreddolita, mi ha riconosciuto. Mi salta addosso, scodinzola con foga e mi fa gli occhi dolci. E’ contenta, mi lecca perfino mani, braccia e collo. E’ veramente adorabile. “Capricciosa e cattivella che non sei altro, ma lo sai che mi hai fatto prendere un bello spavento? Tu sei di proprietà del Signor Wang, il boss, ossia il capo della potente mafia cinese della zona, di quest’organizzazione, della quale anch’io, in un certo senso, faccio parte, anche se il mio compito non è certo quello di chiedere il pizzo, né di smerciare droga, né tantomeno di uccidere chi sgarra. No! Affatto! Io sono pulito, faccio soltanto il mio lavoro, quello che ho sempre fatto e lo faccio anche molto bene. Cosa faccio? Faccio il cuoco giramondo! Sono una star della cucina internazionale. Vengo pagato a peso d’oro! Ho girato in lungo e in largo per tutto l’emisfero ed ho lavorato nei migliori ristoranti del mondo e, non lo dico certo per vantarmi, ma sono uno dei migliori chef mondiali. E lo sai, mia cara e adorabile puffetta, che se per caso non ti avessi ritrovavo, quel tale Signor Wang, il mio attuale principale, era capace di farmi mozzare entrambe le mani? Devi sapere che domani lui, ha invitato tutti i suoi scagnozzi e i suoi luogotenenti nella sua maestosa residenza-fortezza. Ebbene, per premiarli dei risultati lusinghieri fin qui raggiunti, offrirà loro, oltre ad un cospicuo premio in denaro, anche un pranzo molto speciale. Un degno convivio dunque, tale da arrecare tanta felicità e armonia e un forte benessere fisico e mentale a tutta la truppa. Devi sapere che, per i cinesi, la cucina è una parte essenziale della loro cultura e che ci tengono particolarmente ad elaborare i loro piatti come se fossero delle vere e proprie opere d’arte. Ed è per questo che il suddetto pranzo, lo preparerò proprio io, e il menù sarà uno dei protagonisti, non certo l’unico di codesto sontuoso banchetto. E se proprio vuoi vederlo, eccolo qua! Lo vedi? E’ questo: Spaghettini di riso “Guoqiao”, ovverosia, per dirla tutta in italiano, “Spaghettini di riso al di là del ponte”, che preparerò con spezie, brodo di pollo, anatra ed ossa di maiale, e poi ci saranno lo stufato di montone e l’anatra alla pechinese, e per finire un dolce fritto ricoperto di miele, ah… scusami tanto piccolina! Dimenticavo di dirti che, a metà banchetto, verrà servita una tradizionale e prelibata specialità regionale. E’ una tipica pietanza popolare di questa, e di poche altre regioni della Cina, che già si consumava ai tempi di Confucio, e che ancora adesso viene cucinata, soprattutto in questi inverni molto freddi. E’ una vera leccornia, un’autentica delizia culinaria e, proprio tu mia cara, dovresti essere la cagnolina più felice del mondo, non fosse altro per l’essenziale contributo e l’impegno a livello personale, che tu stessa, ne sono certo, vorrai darmi, perché so, e lo si vede lontano un miglio, che anche tu, come me, ci tieni davvero tanto, in particolar modo al recupero di questa antica e rara ricetta del paese del dragone, e naturalmente poi alla sua perfetta realizzazione. Domani, infatti, non appena farai il tuo trionfale ingresso in sala da pranzo, sarai proprio tu, e solo tu, la vera protagonista della loro grande abbuffata. Ovviamente bollita a dovere, adagiata artisticamente in bella vista, e servita in sala su un grande vassoio d’argento, naturalmente accompagnata da un magnifico stufato di tartaruga e di serpente. Sì perché, se ancora tu non l’avessi capito, avrai il grande onore di partecipare a quel principesco banchetto, e ti prometto che, non appena il Signor Wang ed i suoi accoliti ti assaggeranno, il tuo particolarissimo gusto, prettamente orientale, li manderà tutti quanti in solluchero!” A questo punto, la cagnolina drizza le orecchie, solleva lo sguardo verso di me, e mi guarda con aria interrogativa, assumendo un’espressione molto incupita e corrucciata “Ma cos’hai adesso? E perché mi guardi così, tutta imbronciata? Sai, il tuo sguardo, così profondamente triste, mi fa tanta tenerezza. Ma adesso cosa fai? Ma guardati? Hai una faccia da funerale che fa spavento! Non sei forse contenta? Su dai, rilassati! Non è mica la fine del mondo! Suvvia, presto! Stringiti forte a me e corriamo lesti….. in fornelli in cucina ci aspettano!” Risaliamo rapidamente sulla strada. Purtroppo, e per mera sfortuna, inciampo in qualcosa nel buio e scivolo malamente a terra sull’asfalto bagnato. Ancora una volta allora, la cagnetta ne approfitta per sfuggirmi. Questa volta sgusciando dalle mie braccia. Mi rialzo. La rivedo. Sta attraversando pericolosamente la carreggiata. Le corro prontamente dietro! Devo riprenderla a tutti i costi! Ma, proprio adesso…che iella! Sta passando un grosso autocarro! Il conducente fa appena in tempo a suonare il clacson per avvertirmi del grave pericolo che corro, ma pur frenando prontamente quel muso giallo non riesce assolutamente ad evitare il tremendo impatto! Vaffanculo! Prima di morire però, scorgo dall’altra parte della strada la piccola cagnetta fuggiasca che, tutta sola, zuppa d’acqua, sporca, col pelo arruffato, ma soprattutto scodinzolante per la gioia e per l’eccitazione di essere nuovamente libera, se ne sta andando, chissà dove, per i fatti suoi. Domani, senza dubbio, il Signor Wang pranzerà al ristorante!
ORONZO CAVANERI.
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