Il mio bisnonno faceva il barbiere, mio nonno faceva il barbiere, e mio padre, anche lui, faceva il barbiere. Fin da piccolo, osservandoli, ho imparato tante cose. Quando ci rechiamo dal barbiere, i nostri capelli vengono tagliati e spuntati con la massima cura e mentre il barbiere lavora, lo possiamo osservare e controllare nello specchio. Le forbici del barbiere sono lunghe e sottili, su uno degli anelli dell’impugnatura, hanno un piccolo gancio, a cui il barbiere appoggia la mano mentre taglia - zac, zac, zac! Il barbiere spesso taglia i capelli corti, utilizzando una macchinetta che ronza, e quando taglia i capelli a spazzola, infila su questa macchinetta uno speciale cappuccio per tagliare tutti i capelli della stessa lunghezza. Il barbiere sfoltisce i nostri capelli con speciali forbici con lame munite di denti affilati. Queste forbici tagliano i capelli soltanto nel punto in cui questi denti s’incontrano. Per rendere perfetto e impeccabile il taglio dei capelli, il barbiere passa sulla nuca e attorno alle orecchie la lama di un rasoio. Prima mette del sapone da barba sopra i punti che deve sfumare, poi affila la lama del rasoio passandola su e giù su di una strana striscia di cuoio chiamata coramella. Quindi fa la sfumatura, eliminando anche tutto il sapone da barba. Come vi avevo detto, il mio bisnonno faceva il barbiere, mio nonno faceva il barbiere, e mio padre, anche lui, faceva il barbiere, e voleva tanto che lo facessi anch’io. Purtroppo gli ho dato una grossa delusione. Non è che non mi piacesse fare il barbiere, anche perché il mestiere del barbiere è un mestiere degnissimo, ma non me la sentivo proprio. Avere delle forbici o un rasoio affilato fra le mani, mentre facevo i capelli o la barba a qualche amministratore o leader della politica locale e non, o a certi personaggi pubblici noti e meno noti, non so che effetto mi avrebbe fatto. Avevo un brutto presentimento, ed allora rinunciai per non essere indotto in tentazione. E così quando babbo andò in pensione, purtroppo chiuse bottega. Quale attività svolgo adesso? Sono cuoco, il mio mestiere, evidentemente, era quello di fare la cucina, la mia vera passione, e, infatti, faccio il ristoratore! Gestisco un’avviata trattoria e, ogni tanto, nel mio piccolo, qualche soddisfazione me la tolgo, specie nel periodo delle primarie, o delle elezioni amministrative, o politiche e amministrative assieme, quando i vari candidati organizzano nel mio locale, bontà loro, una sfilza di pranzi e di cene elettorali, ed io stesso, con le mie manine, preparo loro, a questi miei graditi ed importanti ospiti, delle ottime specialità locali come per esempio questo stupendo farro! Oddio! Mi è involontariamente caduta la dentiera nella casseruola! Vabbè, oramai che c’è, ce la lascio fino a fine cottura. Tanto che importanza ha? Anche l’ultima volta, quando la stessa dentiera mi cadde malauguratamente nel sugo dei tordelli, ricevetti da tutti gli aspiranti candidati alle varie poltrone, nonché dai loro supporter, un sacco e una sporta di complimenti: “Mamma mia che sugo Stele!” – No! Non ero proprio tagliato per fare il barbiere!
Hasta la vista. S T E L E
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