Buonanotte vecchio orso rincoglionito. Racconto

Avvertenze: Questo è un semplice racconto e anche se qualcuno di voi lo giudicherà ripugnante, volevo specificare che non riguarda la mia vita, ma quella di un vecchio, come potrei essere io, e in breve la storia della sua esistenza così come l’ho pensata io.

Buonanotte vecchio orso rincoglionito. Racconto

Spesso mi sveglio con una sensazione acuta di amarezza e di delusione, tanto che riesco appena a respirare. E soffoco! I miei occhi sembrano schizzati, riesco a malapena a trattenerli dentro le orbite. Mi sento prigioniero di qualcuno o di qualcosa. Non riesco a comprendere. Strano, perché non ho niente di cui essere insoddisfatto. Certo, non sarò una cima, non sarò giovane e affascinante e nemmeno ricco sfondato, ma per fortuna, nel corso della mia prolungata esistenza, mi sono sempre fatto valere e la salute non mi ha mai abbandonato. Ma forse adesso, che sono sul viale del tramonto, la nausea di questa mia lunga vita, sta tornando lentamente in superficie, e così l’anima e il corpo si dilettano a vomitarmi addosso le mie peggiori azioni. Poche, anzi pochissime quelle buone, e tante, troppe quelle cattive e anche scellerate. Quando ero giovane non ci facevo proprio caso, ma adesso sto molto attento a rintracciare negli episodi più brutti della mia vita, quegli elementi che troppo spesso trascuravo, e che invece ora possono illuminare di una luce diversa e più vera, tutte le azioni che all’epoca non mi parevano trascendere più di tanto dalla loro reale portata. Ebbene, allora? C’è qualcosa in me che non và? E se anche fosse? Non si può mica essere tutti santi, intelligenti, colti e affascinanti? E poi, che importanza avrebbe tutto questo? Io me ne infischio altamente di quelli che mi dicono: “Ma perché non ti sei fatto una famiglia? Potevi essere felice! Perché non sei riuscito a trovarti nemmeno uno straccio di donna? Ti avrebbe dato dei figli, e i figli a loro volta dei nipoti, tanto più che, soprattutto adesso, il loro calore ti avrebbe fatto molto comodo?” – “Ma chi se ne frega!” dico io, “Ma perché non vi fate i cazzi vostri?” Sì, è vero, tutti i miei amici, quelli ancora vivi, e anche quelli morti, si sono sposati e hanno avuto dei figli ed un sacco di nipoti. Va bene, dico io; se loro sono stati contenti così, a me sta più che bene. A me, viceversa, è piaciuto moltissimo vivere da solo, come un eremita, ma in fondo, che c’è di male? Non mi sono mai preoccupato di questo. In vita mia ho studiato, mi sono laureato e ho lavorato sodo per più di cinquant’anni. Ho viaggiato all’estero in ogni dove, sono stato anche in culo al mondo, in questo nostro bel mondo, tanto misterioso e raro, variopinto, bello, magico ed enigmatico, che se non stai bene attento, prima o poi te lo ficca tutto nel culo. Ho mangiato e bevuto, quel tanto che bastava, mi sono divertito, ho goduto un sacco e una sporta, mi sono fatto una bella casa, ho una bella pensione, e in banca ho un discreto gruzzolo. Indosso bei vestiti, ho sempre avuto sotto il culo le migliori auto, e anch’io, se è per quello, ho avuto le mie belle avventure etero amorose, ma non mi sono mai innamorato di nessuna femmina, nemmeno della più bella che ho incontrato e conosciuto a fondo. Ma sì, certo, con le donne ho giocato le mie migliori carte, ma col sesso debole non ho mai voluto instaurare alcun legame, e quando qualcuna di loro superava il confine, anche di poco, stop! Tutto finiva lì, anche se sarei sicuramente stato per ognuna di loro un ottimo partito. Nella mia vita io, ho avuto solo un grande amore, me stesso! Ho forse sbagliato tutto? Sono stato cieco, sordo e ottuso? Così facendo ho forse ucciso i miei sensi? Sono stato davvero una bestia, un vigliacco e una carogna, per prima cosa con gli altri, e poi anche con me stesso? Forse sì, e forse no! Chi lo sa! So soltanto che già da un pezzo è iniziato il mio conto alla rovescia, e che ogni giorno passo le mie ore cercando di rispondere a queste angosciose domande. La verità è che, purtroppo il mondo, per uno come me, è cambiato troppo in fretta, e che forse ho fatto dei beni di cui mi sono sempre circondato, il fine principale della mia vita, e tutto questo forse mi ha dato un po’ alla testa. Ma ormai è troppo tardi per recriminare, però bisogna riconoscere che in questi casi, il coraggio, o l’eroismo, non sono assolutamente moneta corrente. Ma forse la mia peggiore colpa è stata quella di rifiutarmi categoricamente di correggermi o perlomeno di migliorarmi. Ma adesso scusatemi, sono veramente esausto. Sonno e stanchezza stanno per vincermi! Giro un po’ per la casa, poi entro in camera e prima di coricarmi mi guardo allo specchio. Vedo davanti a me un uomo molto vecchio e grinzoso. La mia espressione è grigia e spenta, il mio atteggiamento è persino schernevole. Nei miei occhi c’è tanta paura e turbamento ed un opprimente senso di solitudine. La mia immagine riflessa nello specchio, la mia vetustà mi scuote nell’intimo, mi emoziona, mi fa capire tutto e si riversa fuori come i marosi spinti dal maestrale. Ora il mio vorticoso respiro si tramuta in tremiti e singhiozzi che assolutamente non posso arginare, mentre le lacrime scendono copiose sul mio ruvido viso. Tutte emozioni e stati d’animo che una volta, non appartenevano alla mia ottusa personalità. E’ sì! E’ proprio vero! Non mi riconosco più! Vorrei non crederci, ma purtroppo questa è la pura la verità! In un solo istante ho perso tutte le mie certezze, ed allora: “Buonanotte vecchio orso rincoglionito, anche stanotte non chiuderai occhio!”

Hasta la Vista.

S T E L E

Estratto da www.lavocedilucca.it/post.asp?id=19625
Stampa Post