Qualche volta ammaliata e divertita guardo la pioggia che viene giù dal cielo e copre col suo rorido velo la natura. Essenza della vita. Partecipo al generale godimento e nell’ascolto del lieve ticchettare penso. Mi trovo a ricordare un contatto, un cenno. Un sentimento profondo mi invade e fremo. Come sorgente che sgorga dalla roccia e s’incammina, una lacrima piano piano s’avvicina e offusca, irrora, libera la mente. Ascolto e osservo ciò che mi circonda. Il passerotto si rigonfia sopra il ramo, il pettirosso si tiene un po’ lontano e l’anima mia nella memoria affonda. Le foglie cominciano a tremare i fiori hanno saziato ormai la sete e in quell’attimo di relativa quiete è un alito di vento a risvegliare quel lucido torpore, quell’incanto che all’improvviso fa asciugare il pianto.
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