Una piccola storia.

Vi voglio raccontare una storia accaduta tanti anni fa. Da allora, ne sono passati almeno quaranta di anni. E’ una piccola storia. Per carità, non piacerà certamente al solito pubblico di criticoni, ma voi valutate soltanto l’aspetto umano di questa storia, e non come l’ho scritta, anche perché non sono certamente uno scrittore e non ho la minima pretesa di esserlo. Conoscevo una prostituta. Si chiamava Lola. Viveva a San Vito, in un condominio accanto al mio. In quel periodo Lola, aveva come minimo settant’anni. Da sempre batteva sulla circonvallazione. Erano anni che la vedevo di notte al lavoro, quando, dopo aver smontato dal mio turno in fabbrica, me ne tornavo a casa. Lola era molto timida e riservata, e a quell’età e tutte le sere che Dio metteva in terra, era costretta, dalla miseria, ad aspettare i clienti, abbastanza improbabili, ma non troppo, qualche ubriaco o forse dei camionisti dallo stomaco davvero forte. Se ne stava lì, in balia delle intemperie, per raggranellare i pochi quattrini per il suo sostentamento. E credetemi, se faceva quella vita era perché era veramente all’ultima spiaggia. Lola, non aveva avuto fortuna dalla vita, non aveva mai avuto nessuno al mondo che si curasse di lei. Appena nata, era stata abbandonata dai suoi genitori, e poi in seguito abbandonata da tutti. E così, ogni sera, se ne stava nascosta sotto gli alberi lungo il marciapiede per svolgere il suo mestiere, e come sempre ogni notte, l’attesa era lunga. Avete capito vero? Purtroppo queste cose accadono ancora oggi, e in maniera molto maggiore nella nostra società, nella società di coloro che si tappano gli occhi e si turano gli orecchi, per non vedere e per non sentire. Queste sono effettivamente le vere brutture di una società marcia com’era, e com’è ancora oggi la nostra. Anche adesso, ed anche se i tempi sono cambiati, purtroppo ci sono ancora tante donne, che come Lola si prostituiscono e che vivono ai margini della società, e che rappresentano la parte più emarginata, rifiutata e abbandonata dell’umanità. Esse fanno le prostitute per non rubare o per non chiedere nulla a nessuno, ma lo fanno anche perché sono costrette a farlo dai loro merdosi aguzzini. Lola venne trovata morta sotto uno di quei tanti alberi lungo la circonvallazione. Era stata stroncata da un infarto. Quella notte faceva molto freddo. Nella sua borsetta aveva appena mille lire. Perciò, e per concludere, quando passiamo per le strade e vediamo le prostitute sui marciapiedi, non giudichiamole male e non condanniamole, perché noi non sappiamo assolutamente niente di loro e della loro vita.

S T E L E

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