Quella bella e giovane ragazza. Racconto.

Era l’una notte. Ero sola, pioveva come Dio la mandava. Improvvisamente, non so perché, si spense il motore della mia nuova Suzuki Splash. Mi trovavo quindi con l’auto in panne e proprio in una zona molto nota e poco raccomandabile, perché frequentata da prostitute. Per di più avevo dimenticato a casa il mio cellulare e, come al solito, anche l’ombrello. Che stupida! Eppure dicevano che ero tanto intelligente, che ero una cima, che avevo studiato tanto e che mi ero affermata nella vita conquistando un’ottima posizione. Ero dottoressa, medico specializzato in pediatria e, per l’appunto, in quel momento, quando si verificò il guasto, stavo tornando da un convegno organizzato a Viareggio presso il Principe di Piemonte. Non avevo voglia di prendere l’autostrada quindi, attraversata Viareggio, ero passata da Torre del Lago e stavo transitando sull’Aurelia per recarmi a Massaciuccoli, dove abitavo. Pertanto e purtroppo ero ferma in sosta forzata, in località “La Costanza.” Non sapevo proprio a che santo rivolgermi, quando d’un tratto, una di quelle, una giovane e bella ragazza di colore, al riparo di un grosso ombrello, si avvicinò all’auto, e notando che ero una donna, mi disse: “C’è qualcosa che non va bellezza?” Le spiegai l’inghippo e lei, molto generosa, mi disse che non c’era alcun problema, che se volevo potevo salire sulla sua auto con lei, che mi avrebbe portato a casa, tanto, con tutta l’acqua che veniva giù quella notte, il suo lavoro poteva anche andare a farsi fottere. Lungo il tragitto, parlammo del più e del meno, e seppe che ero una pediatra. “Che bello!” mi disse! “Anch’io, nel mio paese, avrei tanto voluto studiare come te per curare i bambini, ma la mia famiglia non aveva la possibilità di mantenermi agli studi, ed allora sono venuta a fare fortuna in Italia, ma si sa che la vita purtroppo è una cosa orribile, e molto spesso, dietro alle nostre ambizioni si nascondono dei sinistri barlumi di verità che la rendono addirittura più mostruosa di quello che è” – Allora le dissi: “ Guarda che sei sempre in tempo, sei ancora giovane, e poi non è mai troppo tardi per studiare e per farsi una posizione, però devi lasciare assolutamente questo tuo lavoro, non fa per te. Basta che tu lo voglia e quello che non hai potuto fare al tuo paese, puoi farlo qui, adesso, ed io sarò ben felice di darti una mano, anche economicamente!” – Arrivammo a casa. “Allora?”, le dissi, “Cosa vuoi fare?”- “Grazie mia cara amica” mi rispose, “Grazie davvero per i tuoi consigli, e ti assicuro che ci penserò! Prima di scendere dall’auto la ringraziai tanto per quel passaggio. Lei mi salutò con un calorosissimo abbraccio ed un tenero bacio sulla guancia, quindi se ne andò ed io non rividi mai più quell’Angelo. No! Credo proprio che lei, giunta a quel punto, non avesse alcuna intenzione di accettare quei miei buoni consigli, ci avrei scommesso. Oramai quella bella e giovane ragazza non avrebbe mai più cambiato la sua vita.

S T E L E
Poscritto: C’è libertà nel mondo dei racconti. Quello che vi è descritto potrebbe essere accaduto precisamente come è scritto, ma forse è accaduto in tutt’altro modo.

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Estratto da www.lavocedilucca.it/post.asp?id=20115
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