Quei due giovani sposi, piccola storia d’amore

I miei nonni ed i miei genitori erano dei contadini e ricordo che la sera dopo cena, lasciate dietro le spalle le dure fatiche del giorno, nonno e nonna, con mia madre, mio padre e la sottoscritta, assieme ad altri amici contadini del vicinato, ci radunavamo tutti nella stalla dove, a turno i partecipanti raccontavano delle storie davvero straordinarie. A volte gli argomenti erano anche un pochino paurosi; spettri, maledizioni, apparizioni, ed io, che allora avevo sì e no una decina d’anni, ascoltavo con molta attenzione e un po’ di timore quelli che per me…erano dei meravigliosi racconti e che tutti giuravano d’essere veri…Spesso questi racconti avevano anche del poetico, erano davvero dei piccoli capolavori di poesia e adesso ve ne voglio raccontare uno di questi. Il narratore di turno, raccontò di una sua esperienza, e spiegò a tutta l’assemblea riunita di amici, di aver assistito ad una scena molto triste e disse: “L’altra settimana ho assistito ad un fatto che mi ha fatto davvero piangere, non sono proprio riuscito a trattenere le lacrime. Ero andato in città per fare acquisti in un negozio di agraria e sono passato davanti ad una chiesa dove un sacco di persone assistevano ai funerali di una giovanissima sposa, purtroppo morta di un male incurabile quando ancora non aveva compiuto i diciotto anni. Ebbene, proprio davanti a quella chiesa i carabinieri hanno arrestato il giovane marito di appena ventidue anni perché, essendo lui un povero disgraziato e non avendo la possibilità di pagare le spese del funerale, suo malgrado, era stato costretto a compiere un furto per poter dare una degna sepoltura alla sua adorata e giovanissima moglie e per ricoprire da cima a fondo la bara di fiori.”. Ecco, era questa la triste e poetica storia di cui vi parlavo. E quando quel buon contadino finì di raccontare a tutti noi quella stupenda storia d’amore di quei due giovanissimi e sfortunati sposi, anch’io, come tanti altri presenti non riuscii più a trattenermi…mi coprii il viso e piansi. Ero piccola e non avevo niente da donare a quella povera e giovanissima sposa, ma se avessi potuto, le avrei donato tutte le mie lacrime.

Guglielma.

Estratto da www.lavocedilucca.it/post.asp?id=21930
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