Il rumore tipico dell’acqua che sgocciola lungo le grondaie, le mille ombre folli che danzano sui muri, l’odore della pioggia che bagna le strade, il mio profondo stato di smarrimento, la mia indignazione, il mio sconforto, la mia, e la nostra pochezza al suo annunciato ritorno.
Quel suo bel faccione, così poco rassicurante, quei suoi strani occhi da cinese, i suoi denari, le sue televisioni, i suoi giornali, i suoi processi, i suoi noti conflitti d’interesse, e quel suo giurare fedeltà alla Costituzione.
Siamo ormai abbandonati al nostro triste destino, nessuno forse ci potrà più salvare, prima di morire però, un amaro Buon Natale a tutti.
Angelica C.
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