Morire d’amore.
La tacita intimità della luna timida e pudibonda e la sua inutile magia, i turbini di neve ed i monti inamidati della terra, i cieli argentati, la natura stuprata, e noi che, inconsapevolmente, viviamo amando ed obliando in questa voragine chiamata tempo.
Mio caro amore, volevo donare a te tutti i miei ricordi. Volevo donarti immensi tesori; l’orbe terraqueo, il sole, la rugiada, i tramonti, il vento e le onde che fendono il mare, ma i miei occhi sono ormai chiusi e le mie vene lacerate.
Addio amante mio! Sto tremando e rantolando, ma prima ch’io parta, porgimi la mano, bacia le mie labbra impazzite e ricordati per sempre di me. Ma se davvero mi ami, non piangermi mai.
Angelica C.
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