Alla mia diletta
Dormi mia cara, qua tutto è silenzio ed io odio il silenzio. No! non dico niente perché il silenzio è il mio castigo come tu sei il mio tormento. Tu acqua di fiume, tu mare d’indaco, tu che mi ferisci l’anima tu che polverizzi le mie speranze, lascia almeno ch’io pianga delle mie dolorose ferite e fai sì che quei tuoi lunghi e sottili spilloni, trafiggano questo mio sventurato cuore per l’eternità, anche se mai potrò dimenticarti.
Amilcare
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