Mi pareva quasi impossibile, eppure volavo! Era il mio primo volo in solitario. Il mio primo decollo. Ero solo nella piccola carlinga, solo con la mia emozione, solo con la mia folle paura, la paura di perderti per sempre. E il motore rombava, tuonava, strepitava e col velivolo sorvolavo monti e valli, immense distese di piantagioni ed un mare molto, ma molto più agitato di me. E volando lambivo le nuvole, m’intrufolavo fra loro e sognavo, sognavo di ballare uno splendido valzer con te danzando su un delicato tappeto di bianchi cirri candidi più della neve. E poi osservavo la terra, le cime dei monti, i fiumi, i laghi, di nuovo il mare e tu… tu che, ancora una volta svanivi nel nulla come una meteora. Volando ho capito molte cose, poi però, quando ho toccato terra, ho compreso che per te sono soltanto un’ombra e niente più, e che la mia era ed è stata soltanto una pia illusione, ma volerò ancora, sempre più in alto, per non dimenticarti.
Amilcare
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