La Frusa e il suo grande amore, il Toscano

In ricordo della Frusa, quella gran donnona lucchese che amava follemente il suo Toscano, un ometto magrissimo e timido che non era nemmeno un terzo di lei, ho pensato di inviare questa bella poesia scritta e dedicata a lei da Domenico “Gavorchio” e tratta da: Fillungo.net - Spero che vi piaccia - Saluti da Marisa Altignotti in Rebaudengo.

Una donnona che fa paura
Co’na faccia torva e scura,
sulla testa una pezzola,
canta e parla da se sola.
Se ti passa da vicino
non ti fa, certo l’inchino,
con quell’aria da barbona
ti schernisce e ti canzona
Sparge schiaffi e anco sagrati
ce l’ha co’ santi e co’ prelati,
anco alle guardie comunali
i vŕ a fŕ ‘n culo čn tutti uguali.
La poi trovŕ in tutta Lucca
‘un si lava, ne si trucca,
ha ‘na bici vecchia scassata,
e ‘na sporta sganasciata.
Co un vocione da tenore
dč’ ragassi lč č il terrore,
li spaventa co n’occhiata
da commedia isconsumata.
Ma nella sů guardata scura
c’č un’ anima insicura
di dolori e mille affanni
che ni mascherano l’anni.
Č una vecchia brontolona
ce l’ha co’ Lucchesi che canzona
e con la gente che l’accusa
d’esse ar mondo e chiamassi Frusa.

Estratto da www.lavocedilucca.it/post.asp?id=30898
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