Ubaldo che ama l’inverno quando cade la neve. Racconto

Ubaldo che ama l’inverno quando cade la neve.
Racconto di pura fantasia.

Io, Ubaldo, un povero vecchio pensionato, se vogliamo un tipo ingenuo, un semplice, uno che vive in un mondo tutto suo, un mondo parallelo, fantastico e utopistico, io dicevo, amo l’inverno, ma solo quando cade la neve. Quando arriva l’inverno, miliardi e miliardi di bocche assetate, ovvero le piccolissime bocche delle erbe dei prati e dei boschi, ormai non ardono più d’amore, e di conseguenza le magiche gocce di rugiada non cadono più da lassù in alto, dai pascoli celesti, per abbeverarle e rinfrescarle a dovere. Ma il buon Dio che pensa a tutto, ordina a queste gocce di cielo simili alle lacrime, gocce estremamente delicate e sensibili, ordina loro di rendersi palpabili, di diventare corporee e di scendere giù sulla terra per ricoprire qualunque cosa grigia, per renderla più bella e pura, per vestirla di un candido, immacolato manto. Ed è proprio per questo che cade la neve, e quando la neve cade l’uomo sente in se una ventata di giovinezza e gli adulti giocano con i bambini e i bambini ridono e scherzano scagliandosi palle di neve. Fateci caso, la città quando nevica sembra dormire. Mi piace molto camminare quando cade la neve, mi guardo in giro e vedo gli uccellini che cercano qualcosa da beccare e per loro ho sempre in serbo del cibo in tasca perché possano nutrirsi. Diciamo la verità, la neve è un vero toccasana, è la salvezza del mondo, essa ci insegna cosa sia la purezza ed il candore. Quando la neve cade coprendo tutto, ogni rumore viene ovattato e, di conseguenza, le nevicate sono molto utili per chi soffre di malattie nervose per poter riposare in santa pace. Quando nevica e sono a casa, tanti poveri passerottini, gonfi dal freddo, volano sulla soglia della mia finestra per rifocillarsi col mangime sparso appositamente per loro, poi, una volta sazi, se ne vanno via librandosi liberi nell’aria, cantando gioiosamente, e lasciando impresse sul davanzale le orme delle loro zampette a forma di croce, e ciò mi fa pensare e capire che quella sia una vera benedizione caduta dal cielo. Ma poi, quando di fronte alla mia abitazione vedo un uomo che mentre nevica apre la finestra, e che questi vedendo la neve cadere scaglia delle bruttissime imprecazioni contro il cielo…allora signori dovete credermi, mi cadono le braccia e resto sgomento!

RIKKARDO


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