Amore e botte da orbi - Mini storia

Zoppicavo come un branco d’anatre a passeggio. Quella stronza m’aveva sputato prima in un occhio, poi mi aveva dato un calcione nello stinco e quindi mi aveva lasciato sul posto mezzo intontito ad ammirare le stelle dal dolore, non senza prima avermi dato pure del babbeo e del cretino, a cui avevano fatto seguito almeno un'altra decina di irripetibili epiteti, sicuramente molto peggiorativi rispetto ai primi due. Eppure lei baciava bene, metteva nel bacio una passione senza uguali, ma se voleva la guerra, ebbene adesso guerra sarebbe stata! Le corsi dietro claudicante. La raggiunsi a fatica all’interno del baluardo. Una volta per tutte dovevo regolare questa faccenduola fra noi due. L’afferrai per le braccia, le sputai addosso a mitraglia e le mollai anche un forte pugno nella zucca. Poi le gridai: maledetta ti ammazzo! Dai, mi disse lei, non fare il cattivo, quindi cominciò a spogliarsi lentamente. Quando fu completamente nuda scoppiò a ridere, dopodiché mi disse ancora: stupido che non sei altro, ma non l’hai ancora capito che ho voluto provocarti per eccitarci ambedue nella maniera giusta prima di accoppiarci nuovamente? Stavo sbavando, addirittura bruciavo dalla bramosia! Non resistevo più. Mi spogliai di brutto, più veloce della luce. Ero già ai massimi livelli della libidine, ma prima di dirle: apriti sesamo, le sferrai un altro violento destro sulla mascella, ovviamente per stimolare ancora di più la sua voglia di sesso! Allora sì che la donzella gemette, avreste dovuto vederla e sentirla, urlava come un ossesso, non certo dal dolore, ma dal piacere immenso di quel mio ultimo colpo da campione, e così dopo la guerra, scoppiò la pace dei sensi!

Fabius

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