Perché Lucca muore ?

Prendo spunto da un post che ho pubblicato qualche giorno fa perché leggendolo mi sono chiesto cosa sia cambiato a Lucca negli ultimi decenni, diciamo dagli anni 50/60 ad oggi. Quali cambianti siano intervenuti così determinati sulla vita economica della città da farla passare dall'essere fiorente centro commerciale attrattivo per decine di migliaia di persone provenienti anche da fuori provincia ad un posto senza più alcuna identità attrattiva che non sia il patrimonio artistico e architettonico, che risulta ormai il nostro ultimo “bene” da proteggere. Per approfondire questo pensiero mi sono riportato indietro nel tempo a quegli anni, a cavallo fra il '50 ed il '60 di cui ho ancora memoria pur essendo ragazzetto, ed ho provato a ricordare cosa c'era di tanto attraente allora nelle vie di Lucca sempre piena tutti i giorni. Già “Lucca”, perché noi che abitavamo fuori dalle Mura, io sono del Giannotti, quando si andava in centro si diceva normalmente “vado a Lucca” perché non era solo un posto fisico, era una meta, un traguardo, un luogo di naturale aggregazione sociale. Perché a Lucca c'era il meglio (spesso della Toscana); c'era quello che serviva; c'era la qualità. Se avevi bisogno di un paio di scarpe “da tutti i giorni” le trovavi anche sul Giannotti da Alfredo (o a S.Anna, ecc) ma se le volevi “belle e buone” dovevi andare a “Lucca”. Ma cosa c'era allora che oggi non c'è più e che probabilmente è quello che fa la differenza ? Provo a tirar giù qualche nome o attività che a molti non diranno niente, ma che hanno fatto la storia e la fortuna di Lucca. Li tiro giù come se fossi per mano alla mia mamma che, quand'ero piccolo ma poi anche più grande, spesso mi portava per negozi e poi, fino ad arrivare alla fine degli anni '60, quando da “ragazzotto” ero autonomo.

Per vestirsi Tenucci (!), Martini, Dianda, le Pierini, il Bellandi, tessuti Francesconi, e poi Vittadello, i Tre Scalini, CBM, il Pantalonaio in Via Beccheria, il Guerrieri, il Cariola, i Lenci, l'Innocenti; il Chiocchetti, il Pellegrini, il Carli tutte oreficerie pregiate; il negozio Gagliani, la Cubana e la Triestina, Casentini articoli regalo e religiosi, Lapucci, Federighi giocattoli, Manni cesteria, pasticcerie Pera, Angeli, Salza, Caffé Savoia, Bianchi pellicceria, Gemignani Lane, Wuattone, Lucchesi (3 scalini), Marinella, Giribon (oggi sul Giannotti), Prospero (che ha resistito) Roberta (bambini), Dal Poggetto (cappelli), tessuti Francesconi, i sarti Garzella, Gallacci, Giorgetti e Stefanini, borse Chelini, Buchetti, Caffè Pera; Pietrasanta (musica), profumerie Mennucci e Ristori, Bianchini fioraio, i Bianchini ferramenta, Calzaturificio di Varese, antiquari in generale e tutta Via del Battistero, ma in particolare Evangelisti, Santucci e Simi il restauratore di quadri. Il calzolaio che faceva anche le scarpe su misura nella piazzetta in Via S.Andrea, il Caffè Savoia, i cinema Moderno, Astra, Centrale, Mignon, Italia, Nazionale, Gonfalone, Eden e quello in Fillungo all'aperto d'estate, la libreria Baroni, Marzetto, Pardini biancheria, Guidoni (accanto al Pantera), Eletta (pizzi, nastri, accessori di classe). E poi il Circolo della Stampa (o dei giornalisti non ricordo in Via S.Andrea), la Fanciulla del West, la Stella Polare (quella di allora con i biliardi), il Bar Nelli (che era praticamente centro), e decine e decine di altri posti che facevano da calamita per chi abitava fuori dalle mura ma anche per chi veniva dalla Garfagnana, dalla zona di Pescia, e da Pisa e Livorno. E venivano tutti i giorni della settimana perché la domenica era tutto chiuso e c'era chi si faceva un'ora di macchina o pullman per venire. E poi c'erano gli uffici di tutti gli enti pubblici e le maggiori banche.

Venendo al dunque, oggi, cosa c'è rimasto di tutto questo, di tutta la qualità ed unicità che aveva il “centro commerciale naturale” di una zona come Lucca “drento” ? Cosa c'è oggi a Lucca “drento” che chi abita a S.Anna o a Castelnuovo o a villa Basilica non possa trovare sotto casa ? Cosa c'è di qualità commerciale in centro che non si trovi ovunque a parte tre o quattro negozi storici ? I turisti ok, quelli vengono per la città, la sua storia, la sua arte ecc... e non certo per Benetton, ma gli altri dalle periferie, dai comuni vicini perché dovrebbero venire ? Per vedere la facciata di S.Michele o i sacchetti di pattume per le strade ? No grazie, diranno, S.Michele la conosciamo a memoria ed i sacchetti li abbiamo anche noi. Come i negozi di Benetton o di tutte le altre catene in franchising. I sacchetti della spazzatura sono dunque come i negozi ? Si, purtroppo sono come i negozi di cenci e scarpe che si trovano ovunque. Perché fare chilometri ? per cosa ???

Questa mattina ho letto, con sgomento, che forse chiude anche un'altra attività storica lucchese (anche se non era più quella di una volta) ovvero la Stella Polare in Piazza Grande per fare posto ad un fast food.
Ecco sono queste le cose che il comune può e deve impedire. Come ? Semplice, impedendo di rifare gli interni e obbligando a mantenere gli arredi attuali con lo steso tipo di attività!

Lucca sta pagando il cambiamento della società, che è più incline ai centri commerciali ed al prezzo ché alla qualità, ma sta pagando anche decenni di errori e di scarsa lungimiranza. Queste cose erano sotto gli occhi di chiunque avesse la vista un po' più lunga del guardare alla settimana dopo. Il lasciar aprire un infinità di “panino e birretta” oggi lo paghiamo; l'aver lasciato chiudere negozi di qualità e di artigiani oggi lo paghiamo.
L'aver dato la colpa dell'allontanamento dei lucchesi dal Centro storico alla mancanza di parcheggi è stato solo un non voler vedere i problemi . Lucca sta pagando la povertà di offerta qualitativa e non di parcheggi. Chi decide nelle stanze che contano ha deciso di spostare il tiro dalla qualità al turismo. Dall'accogliere i turisti a scapito dei lucchesi e di coloro che per (forse) secoli sono venuti a Lucca a comprare. Davvero pensa, chi decide e programma, che se facessimo un parcheggio a dieci piani sotto Piazza Grande per 5000 macchine, la città sarebbe piena com'era trent'anni fa tutti i giorni ? Dai non scherziamo, lo sanno anche loro che così non è. E' solo il voler nascondere colpe decennali addossando la crisi della città alla mancanza di parcheggi. Ed è soprattutto la colpa di una intera classe politica miope e senza una visione che ha aggravato i problemi. Parcheggi, varchi, isole pedonali, tutti argomenti usati come clave dalla politica per addossare di volta in volta chi è al governo della città per prendere qualche voto in più, una volta dei commercianti e quella dopo dei residenti.

E la finisco qui perché potrei parlarne ancora a lungo ma mi chiedo : abbiamo fatto tanto per far aprire attività inutili che durano dal lunedì alla domenica e non abbiamo cercato di attrarre grandi marchi (se proprio non si può fare a meno delle grandi catene) tipo Zara, Polo, Gucci, IKEA e altri brand che quelli si !, avrebbero portato a Lucca gente da fuori e ridato luce al commercio, a TUTTO il commercio. Perché ? Perché non li abbiamo cercati ?

Tanti interrogativi cui sinceramente non so dare risposte, non tocca a me. Lucca è stata nei secoli a vocazione commerciale ed artigianale di qualità ed oggi quella vocazione è finita. Oggi tutto è per i turisti. E poi non lamentiamoci se i lucchesi e gli abitanti della piana e della Mediavalle e Garfagnana non vengono più.
Perché dovrebbero ?

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Estratto da www.lavocedilucca.it/post.asp?id=49868
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