Accogliere, si, ma...

Il problema dell'accoglienza in Italia sta creando una situazione per certi versi paradossale, che si è venuta a creare con una politica per l'accatto di voti che penalizza i propri cittadini in favore di una non ben comprensibile politica di accoglienza. Una volta, nelle famiglie, c'era un detto :'dove si mangia in quattro si mangia in cinque...'
Oggi non possiamo più permetterci questa filosofia. Se fossimo un paese che se lo può permettere sarei il primo ad esser felice di accogliere questi emigranti (sempre che non vengano per delinquere) e spero di ritornare presto ad essere in grado di farlo. Ma non lo siamo.
La politica dell'accoglienza che stiamo praticando è un fallimento sociale, economico ed umano. Accogliamo gente per metterla in mezzo ad una strada (magari a spacciare o prostituirsi). E per favore non facciamo paragoni con gli italiani di fine '800 ed inizi '900 che migravano in nord e sud america, noi quei paesi li abbiamo fatti crescere ed arricchiti con la nostra cultura, inventiva e lavoro.

Fin tanto che vedremo nostri concittadini che vanno a fare la spesa nei cassonetti rifiuti dei supermercati la sera non possiamo accogliere indiscriminatamente tutti coloro che si presentano alle frontiere. Dicono di non sapere come fare a fermarla questa invasione, più o meno pacifica e probabilmente è vero che non è facile trovare una soluzione. Intanto, però, potremmo negare l'accesso a tutti i porti nazionali a tutte le navi ONG e militari con profughi presi in mare. Passi per quelle militari ma le altre ormai sono diventate solo traghetti che vanno a prendere quei disgraziati sulle coste della Libia e ce li portano a casa. Se sanno che non potranno attraccare in Italia smetteranno di andarci. Perché non è vero che sono soccorsi umanitari se li vai a prendere a 200 metri dalla costa libica. Sono tassisti. E questa storia deve finire. L'Europa deve fare la sua parte e costruire su suolo libico dei campi di accoglienza posti sotto la sua responsabilità umanitaria e poi lì dividere gli emigranti economici da quelli aventi diritto di asilo. Mi piacerebbe anche che il Vaticano smettesse di invitare i profughi in Italia come se ne avesse la disponibilità. 'Date a Cesare quel che è di Cesare...' si faccia quindi gli affari suoi senza intervenire continuamente nelle questioni interne italiane.

Platone 2500 anni fa ha scritto:
Quando il cittadino accetta che chiunque gli capiti in casa, da qualunque parte venga, possa acquisirvi gli stessi diritti di chi l’ha costruita e c’è nato; quando i capi tollerano tutto questo per guadagnare voti e consensi in nome di una libertà che divora e corrompe ogni regola ed ordine: così muore la democrazia, per abuso di se stessa e, prima che nel sangue, nel ridicolo.'

Nient'altro da aggiungere

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