Perché godiamo quando la sinistra s’autodistrugge?

Rubo questa riflessione a Castellani. Lo faccio perché la condivido parola per parola. Perché mi sono stufato di sentir ripetere come un mantra della scontata 'superiorità' morale della sinistra, anche di quella sinistra diluita al 5[[[]]%[]] che c'è oggi.
Per cui ve lo ripropongo. Così per aver il vostro parere

Grande discussione ieri sera con l’amico vagamente di sinistra Åndrea Fraccari, il quale mi rimprovera “voi non di sinistra godete e speculate troppo delle disgrazie PD”. In sostanza, il mio intelligente amico dice: in casa vostra avete molti guai, una pessima classe dirigente, non avete fatto la rivoluzione liberale, tutto è ancora appeso a Berlusconi e ai suoi delfini mai sbocciati. Inoltre, la missione di creare una cultura di destra è praticamente fallita. Siete beceri. Per non parlare dei grillini, casi psicologici e di analfabetismo funzionale. E ha in gran parte ragione, anche se andrebbe aperto un lungo discorso storico che non possiamo fare qui, ma vorrei provare a spiegare perché così larga parte dell’elettorato gode quando il PD e la sinistra si incartano. Perché la sinistra agisce sostanzialmente da moralizzatore, cerca di imporre un modello di comportamento, cosa dobbiamo studiare e pensare, quanto e come guadagnare, scrivere e parlare. Vuole legiferare sul femminicidio, sul gender, sulle fake news, reprimere con la condanna morale tutti gli istinti che a loro non piacciono. Ha stretto sempre patti con il pezzo peggiore della magistratura che fa inchieste-spettacolo e poi si candida, evoca lo spettro del fascismo dopo ogni manifestazione contro l’immigrazione indiscriminata, ha martellato Berlusconi sul conflitto di interessi per poi svuotare MPS e ritrovarsi con Carrai che vuole vendere a terzi la Banca del padre della Boschi. Vogliono imporre una coscienza agli elettori, alimentano visioni manichee (noi buoni, voi cattivi) velate di supponenza ma si tradiscono quanto e più degli altri. Per questo tra la faccina angelica della Boschi che con tono da maestra ci rimprovera oppure ci racconta di essere discriminata perché è donna (grande CV Maria Elena d’altronde, davvero discriminata ad aver fatto soltanto il ministro), 2 italiani su 3 preferiscono la becera destra o l’analfabeta Movimento. Perché seppur disgraziati e sboccati appaiono certamente più veri, meno pedagogici e senza dubbio meno rompi palle del dirigismo morale della sinistra. Un dirigismo che alla prova del governo sbaglia quanto gli altri e forse conclude anche meno. Ecco perché godiamo quando la sinistra si autodistrugge. Perché reagiamo ai tentativi di indottrinamento, all’imposizione moralista. Ora il mio amico dirà che pontifico, non ho un partito da votare, vivo nel distacco liberale. Ha ragione, ma in mancanza di meglio contribuisco come posso. E aggiungo che questo status è troppo lungo per voi beceri, ma almeno lo leggeranno quelli di sinistra.
Lorenzo Castellani

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