Invito alla mostra 'MEDARDO ROSSO

Invito alla mostra 'MEDARDO ROSSO: (1858-1928) La Fluidità della Materia


Si apre la mostra 'MEDARDO ROSSO: (1858-1928) La Fluidità della Materia', allestita presso l''Academy Virtual Art Gallery', galleria d'Arte no profit, a scopo culturale, diretta da Bruno Pollacci, direttore dell'Accademia d'Arte di Pisa, visitabile fino al 31 marzo gratuitamente, 24 ore su 24, con un semplice click da smartphone, tablet o PC all'indirizzo: -http://academyvirtualartgallery.webs.com>. Una volta entrati nel sito della Galleria, cliccare su Photo Gallery, in alto, nel menu, per visionare le opere (nei cellulari il menu è rappresentato da tre righe, in alto a destra). Medardo Rosso nacque a Torino nel 1858. Trasferitosi a Milano, frequentò l'Accademia di Belle Arti di Brera, rivelandosi ben presto insofferente alle regole accademiche. Dopo un primo inizio di attività in ambito della “Scapigliatura” milanese, nel 1889 si trasferì a Parigi dove venne in contatto con gli Impressionisti, con i quali avvertì subito affinità di vedute artistiche, affinando una tecnica veloce, dove la sintesi dell'immagine travalicava i dettagli, cogliendo aspetti poetici e caratteriali delle figure umane, con una originale fluidità ed imprevedibilità formale, rendendo la vista delle opere “leggera”, come a sminuire la pesantezza e la staticità della materia, con un risultato di “non finito”, non certo tipico del linguaggio scultoreo corrente, lavorando in cera, in bronzo ed in terracotta. A Parigi, oltre che in alcune gallerie, espose anche al “Salon des Artistes Francais”, all'”Esposizione Internazionale” ed al “Salon des Independets”, ma ebbe opportunità espositive internazionali anche a Vienna e Londra. Tra i suoi soggetti ricorrenti, si annoverano i bambini, ma affrontò anche visi di anziani e di donne, con varietà di espressioni, dal sorriso aperto alla tristezza più intima, vissute con notevole partecipazione emotiva e grande sensibilità. Dopo il felice periodo parigino fece poi ritorno a Milano dove tra l'altro eseguì alcuni busti per il cimitero monumentale della città e dove poi morì nel 1928. Viene considerato il più grande scultore impressionista italiano ed uno tra i più significativi scultori italiani di tutti i tempi. In questa mostra è stata raccolta una selezione di opere tra le più rappresentative del suo linguaggio.

Estratto da www.lavocedilucca.it/post.asp?id=70429
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