Ex Manifattura, l'opposizione: 'Sospendere il progetto per trovare una soluzione migliore. Bene i primi distinguo che affiorano nella maggioranza' Sospendere le procedure per il progetto di trasformazione dell’ex Manifattura zona sud presentato da Fondazione Cassa di Risparmio e Coima, per iniziare invece un percorso di partecipazione, dibattito e confronto con le commissioni preposte, le categorie, le associazioni, gli ordini professionali e la città tutta per giungere ad una soluzione il più possibile condivisa. E’ quanto ha chiesto l’opposizione che era presente ieri sera in consiglio comunale attraverso un ordine del giorno presentato dai consiglieri Alessandro Di Vito (SìAmoLucca), Fabio Barsanti (Gruppo Misto) e Massimiliano BIndocci (Movimento 5 Stelle), che pero’ è stato bocciato dalla maggioranza di centrosinistra. “La nuova seduta straordinaria dedicata all’argomento ha ancora una volta messo in evidenza come la città chieda di essere maggiormente coinvolta nelle scelte - si legge nel testo dell’ordine del giorno - ma soprattutto ci sono due delibere del Segretariato regionale del Ministero per i beni culturali e le attività culturali, rispettivamente la n. 210/2016 e la n. 148/2019, concernenti le risposte alla richiesta di autorizzazione all’alienazione dell’immobile, dove si evince con chiarezza come la stessa vendita sia possibile soltanto nel rispetto della seguenti condizioni: non potranno essere modificate le caratteristiche architettoniche e volumetriche dell’immobile escludendo destinazioni d’uso residenziali e/o ricettive, che comporterebbero la frantumazione e lo snaturamento degli spazi; l’immobile non dovrà comunque essere destinato ad usi, anche a carattere temporaneo, suscettibili di arrecare pregiudizio alla sua conservazione e fruizione pubblica o comunque non compatibili con il carattere storico e artistico del bene medesimo”. Tutto ciò premesso, e pur riconoscendo l’importanza del ruolo della Fondazione Cassa di Risparmio sul nostro territorio, l’opposizione presente ieri sera in consiglio comunale ha ribadito la necessità di fermare tutto per ulteriori valutazioni, non solo a fronte delle numerose opinioni anche autorevoli dal mondo della cultura e dell’associazionismo cittadino hanno espresso la propria contrarietà al progetto, ma considerando proprio il fatto che non è in linea con le prescrizioni e le condizioni poste dal Segretariato regionale del Ministero per i beni culturali e le attività culturali. “Spiace che la maggioranza, nella quale sono emerse le prime spaccature proprio ieri sera sulla bontà del progetto nel suo complesso, e in una seduta dove si è visto un sindaco irascibile e nervoso – conclude la nota - non abbia voluto accogliere la ragionevole proposta da noi avanzata, che sostanzialmente chiede di fare i necessari approfondimenti. Il ritardo che la città sconta sulla futura destinazione degli immobili è sotto gli occhi di tutti, ma questo non giustifica il voler fare qualcosa a tutti costi subito. L’importante è invece fare bene, ponderando le scelte, coinvolgendo i cittadini e rispettando le regole”.
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