Lucca, 6 novembre – i consiglieri comunali Fabio Barsanti e Massimiliano Bindocci presentano una mozione da portare in Consiglio Comunale per chiedere che l’Amministrazione intervenga a favore di tutte le attività economiche. La proposta che verrà protocollata dai due consiglieri di opposizione, chiede all’Amministrazione di agire sugli strumenti di propria competenza come la tassa sui rifiuti e l’Imu, per favorire anche un abbassamento degli affitti commerciali. L’intervento non deve essere una sospensiva, ma una riduzione o l’annullamento di tali oneri per il periodo relativo all’emergenza COVID. “Chiediamo all’Amministrazione di dare quanto prima un segnale a tutte le attività economiche che esistono nel comune – dichiarano in una nota Massimiliano Bindocci e Fabio Barsanti – agendo concretamente sulle due leve principali di sua competenza. Annullare la tassa sui rifiuti può essere un beneficio per tutte le attività economiche, nessuna esclusa, dunque uno strumento equo e molto utile. Abbassando le aliquote dell’Imu per i fondi commerciali e artigianali, invece, il Comune potrebbe andare incontro ai proprietari dei fondi, in modo che questi ultimi possano andare incontro agli affittuari abbassando gli affitti”. “L’Amministrazione, attraverso la disponibilità dell’assessore Martini – prosegue la nota – ha finalmente dato dimostrazione di apertura anche all’opposizione. Abbiamo salutato con favore l’iniziativa di un tavolo congiunto, dove si è parlato delle molteplici possibilità di intervento. Ben venga la sospensione del suolo pubblico, il favorire l’accesso al centro storico agendo sui parcheggi e lo stimolo al commercio cittadino; tuttavia riteniamo che si debba avere il coraggio di agire a favore anche delle attività che non hanno il suolo pubblico e che non insistono nel centro storico. Con questo documento vogliamo dunque contribuire al dibattito sul concreto, stimolando il gruppo di lavoro, l’assessore e la Giunta tutta”. “Esprimiamo solidarietà agli esercenti che domani pomeriggio saranno in Piazza Grande a manifestare – concludono Bindocci e Barsanti – e porteremo loro la vicinanza di una parte dei rappresentanti istituzionali. Il diritto a lavorare è sacrosanto e va coniugato con il dovere di salvaguardare la salute di tutti, limitando i sacrifici inevitabile al minimo indispensabile. Il costo sociale delle chiusure rischia di essere superiore al costo della pandemia, e chi ci rimette sono sempre i più deboli che operano in settori esposti a queste chiusure”.
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