UNA LEZIONE PER GLI ANTI FONDAZIONE

La canea degli oppositori al progetto di ristrutturazione della ex Manifattura dei Tabacchi di Lucca è ormai scatenata e diffonde falsi e ipotesi fantasiose a tutto spiano. Si favoleggia di grandi speculazioni, di valori iperbolici (in Euro al m2) dell'immobile, di radioso futuro di una struttura in mani pubbliche, dell'impossibilità (non si sa in forza di quali leggi) di farci appartamenti o negozi, ecc. Bene leggetevi la storia di un bene UNESCO situato a Torino (una città che ha certo capacità di investire ben maggiori di Lucca!!), del tentativo, da parte del Comune di Torino, di venderlo al miglior offerente (guarda caso per farci appartamenti), del degrado e dell'illegalità di tutto quel che accade. Leggete degli incendi ripetuti e della distruzione di un bene culturale. Volete questo anche nel centro di Lucca??? Svegliatevi!! Toccate ferro e sperate che la Fondazione vada in fondo con il progetto!!!

Lunedì mattina verso le 7.45 (ci si riferisce al 22 ottobre dell'anno scorso) è iniziato un incendio in uno degli edifici della Cavallerizza Reale, storico complesso architettonico nel centro di Torino, riconosciuto patrimonio dall’UNESCO e da anni in parte occupato da alcuni collettivi di estrema sinistra. L’incendio è iniziato nelle ex stalle dello stabile, chiamate “Le Pagliere”, dove ci sono i magazzini, dove viene accatastato materiale di risulta e dove lo scorso venerdì erano stati tagliati gli allacciamenti abusivi alla corrente elettrica. Sul posto erano intervenute diverse squadre dei vigili del fuoco: dopo tre ore hanno spento l’incendio, che ha causato danni soprattutto al tetto. Il prefetto di Torino Claudio Palomba ha detto che non ci sono stati feriti e che l’area dell’edificio interessata dell’incendio, in precedenza già dichiarata inagibile, è stata messa sotto sequestro. Non è ancora chiaro che cosa sia successo: alcuni hanno ipotizzato che l’incendio possa essere stato di origine dolosa, ma non c’è ancora una conferma ufficiale. All’interno della Cavallerizza c’erano già stati due incendi, uno nel 2014 e uno nel 2016.

La Cavallerizza Reale è un edificio progettato nel 1740 per ospitare le scuderie, i maneggi e gli spazi per l’addestramento equestre dell’Accademia Reale: è enorme, ci sono dei teatri, una residenza universitaria e un’aula magna, tra le altre cose. Dal 1997, insieme alle residenze sabaude, cioè insieme ad altri ventidue edifici nel centro e fuori Torino, è stata dichiarata patrimonio dell’UNESCO. La proprietà di queste residenze non è unica e questo è uno dei motivi della difficoltà di gestione. La Cavallerizza è di proprietà del comune di Torino, che dal 2009 ha tentato di vendere la struttura ai privati per realizzare al suo interno appartamenti di lusso, negozi e alberghi. Nel maggio del 2014 un’organizzazione dal nome Assemblea Cavallerizza 14:45 (dall’orologio fermo sulla facciata) riaprì la Cavallerizza Reale e la occupò opponendosi alla vendita, organizzò una grande assemblea cittadina a cui parteciparono oltre 400 persone e diversi consiglieri comunali, e avviò l’apertura di uno spazio di cultura accessibile ed eterogeneo, tuttora attivo: teatro, musica, installazioni, perfomance, festival (il più conosciuto è HERE), laboratori di scultura, musica elettronica, arti visive, residenze artistiche e così via. Eventi a cui hanno partecipato migliaia di persone e che hanno portato a Torino artisti e musicisti da tutto il mondo.

All’interno degli spazi occupati ci sono stati nel tempo diversi problemi: i centri sociali se ne sono allontanati, così come i movimenti femministi; c’è stato un episodio di stupro denunciato lo scorso giugno; si sono verificati furti, spaccio e microcriminalità. Il gruppo “Assemblea Cavallerizza 14:45” sostiene che questi problemi siano stati causati da «soggetti estranei alla comunità di artisti e studenti che animano il luogo e di cui sono stati messi a conoscenza l’Amministrazione pubblica e le forze dell’ordine».

Nel 2015 “Assemblea Cavallerizza 14:45” denunciò all’UNESCO il pericolo di possibili manovre speculative sull’edificio e avviò un dialogo con la nuova giunta del Movimento Cinque Stelle. Lo scorso marzo il comune ha fatto un accordo con la Cassa depositi e prestiti per cercare privati che potessero contribuire alla ristrutturazione del complesso, e la prossima settimana presenterà il piano di rilancio del luogo. Il piano prevede che una parte dello stabile rimanga gestita dagli attuali occupanti ma non più in modo abusivo.

da: https://www.ilpost.it/2019/10/22/cavallerizza-reale-torino/

Estratto da www.lavocedilucca.it/post.asp?id=82671
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