Il dramma del Covid nei numeri dell’Istat

Il dramma del Covid nei numeri dell’Istat: morti aumentati del 111% in Lombardia, picchi fino al 900% nel Comasco



Da marzo a maggio i morti in Lombardia sono aumentati del 111% rispetto alla media del periodo 2015-2019. Il dato spaventoso, messo nero su bianco dall’Istat, certifica senza filtri e nel modo più schietto le conseguenze drammatiche del Covid, che nella regione ad oggi ha portato via quasi 23mila persone.
L’Istat ha pubblicato le tabelle con il dato di tutti i decessi nei comuni italiani aggiornato al 30 settembre 2020. «Considerando l’andamento dei decessi, si può constatare come nel primo bimestre del 2020 in tutta Italia la mortalità fosse inferiore rispetto alla media del periodo 2015-2019 – scrivono i ricercatori – A partire da marzo e fino al mese di maggio, mesi caratterizzati dalla prima ondata di Covid-19, si evidenzia invece un cambiamento. A livello territoriale è il Nord l’area in cui si registra l’inversione di tendenza più marcata, con un aumento del 60,5%; in particolare, in Lombardia si passa da una diminuzione dei decessi del 5,6% tra gennaio-febbraio 2020 a un aumento del 111% nei tre mesi successivi».

In provincia di Como, ad esempio, a marzo sono stati 19 i comuni nei quali l’aumento della mortalità rispetto allo stesso mese dei 5 anni precedenti è stato superiore al 200%: da Gera Lario a Valmorea, da Merone a Torno, da Senna Comasco a Orsenigo. A Casnate questa crescita è stata del 511%, a Colonno del 600% e a Castelmarte del 900%. Ad aprile, i comuni lariani che hanno superato il 200% dei decessi dei 5 anni precedenti sono stati 21, a maggio 8.
Il Covid ha falcidiato in provincia di Como oltre 1.200 persone. Molte di loro, probabilmente, senza la pandemia sarebbero ancora vive. Tra marzo e maggio, a Como sono morte 373 persone, il 50,6% in più rispetto allo stesso periodo dei 5 anni precedenti. A Cantù, se ne sono andati in 167 (+69,5%), a Erba 108 (+85,5%) e a Mariano 81 (+66,5%).

La seconda ondata sta producendo effetti simili, se non peggiori. L’indagine Istat si ferma a settembre, il primo dei mesi in cui il virus è tornato a farsi sentire con forza. In 12 comuni l’incremento rispetto allo stesso periodo dei 5 anni precedenti è stato superiore del 200% e in 8 casi è stato addirittura superiore del 400%: Blessagno, Claino con Osteno, Peglio, Pognana Lario, Schignano, Stazzona, Trezzone e Veleso. «Nel bimestre agosto-settembre – sancisce l’Istat – il numero dei decessi torna ad essere generalmente superiore alla media 2015-2019 dello stesso periodo

Estratto da www.lavocedilucca.it/post.asp?id=83251
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