Dopo il Convegno della Regione Toscana, del 15 gennaio ,sulla 'Rigenerazione Urbana' e le manifestazioni promosse in Piazza S. Francesco, dai Comitati per la difesa del territorio e del bene pubblico dell'ex manifattura, si pone la necessità di fare una seria riflessione su quella che è la realtà della nostra città e sulle cose da fare.
SONO DUE LE PROBLEMATICHE DA AFFRONTARE
PRIMA QUESTIONE : LA CASA PER TUTTI
Credo che per prima cosa, nello stabilire le politiche di 'rigenerazione Urbana' e della casa, un Amministrazione Comunale, che si autodefinisce di progresso , deve partire dall'indagine sul caso sfitte effettuata a livello nazionale nel novembre del 2016, che vede Lucca al terzo posto in Toscana , con ben 57.000 casi sfitte, pari ad un patrimonio abitativo del 30% sull'esistente :
Ecco quindi che allora dobbiamo farci questa domanda: Questo grande patrimonio immobiliare esistente nel nostro comune , potrebbe soddisfare il patrimonio abitativo, facendo vivere il centro storico della nostra città , i paesi limitrofi, nonché i borghi rurali e collinari ?
Se la risposta , come ritengo, è affermativa, è sicuramente necessario un progetto dell'Amministrazione Comunale che può accedere anche a finanziamenti regionali e governativi, basato su:
Indagine mirata in ogni quartiere e predisposizione di un piano di ristrutturazione di tutti gli alloggi attraverso acquisizioni dirette da parte del Comune o incentivare i proprietari finalizzati alle ristrutturazioni necessarie degli alloggi; L'Amministrazione Comunale , dovrebbe adoperarsi per mettere 'in piedi' un tavolo di confronto tra le associazioni dei proprietari e degli inquilini, finalizzato a trovare accordi accessibili sui canoni di locazione, con contratti agevolati; La delibera comunale del 2012 che prevede e sgravia delle tariffe edilizie del 30% per le occupazioni di ponteggi e impalcature al fine d ristrutturare gli appartamenti e case sfitte, integrandola con un pianoforte autonomo di interventi diristrutturazione finalizzato a consegnare alloggi sociali alle fasce più deboli della popolazione.
SECONDA QUESTIONE : EX MANIFATTURA
L'Amministrazione Comunale, anziché inseguire le sirene dei 'Poteri Forti' lucchesi, dovrebbe essere orgogliosa del fatto che gran parte dei suoi cittadini sono impegnati in diversi Comitati in difesa del territorio, in Gruppi che vogliono Custodire la Città, in gruppi che vogliono mantenere il bene pubblico dell'ex Manifattura e definire le sue prospettive tenendo conto di ciò che ha rappresentato nel passato per mantenerne anche la memoria storica.
Un'amministrazione seria deve avere il coraggio di ammettere che il primo e il secondo progetto presentato da Coima/Fondazione Cassa di Risparmio , è profondamente sbagliato , non solo perché contrasta con la normativa esistente in materia di beni pubblici culturali ma anche per la sua destinazione che si configurano come investimento speculativo immobiliare e di speculazione per 40 anni dell'area da utilizzare come parcheggi auto... è l'accettazione di questo progetto che sarebbe la 'vera Caporetto'... E non il contrario.
Occorre ricordare che l'ex Manifattura Tabacchi, è stato un componente essenziale nella crescita economica, sociale, civile, culturale, del Movimento Operaio e di tutta la Comunità Lucchese... Ed un Amministrazione che vuole essere progressista, dovrebbe conservare la memoria storica di cosa la Manifattura, assieme Cucirini Cantoni Coates, alle Officine Meccaniche Lenzi, ecc..., hanno rappresentato nel passato, attraverso anche la costituzione al proprio interno di un Museo Storico del Lavoro, come è stato fatto a Empoli per il Vetro, a Montelupo Fiorentino per la Ceramica, a Massa Marittima per le Miniere.
You then the Sindaco dia dimostrazione of autonomia svincolandosi from ogni condizionamento , azzerando il progetto Coima/Fondazione , ed a partire dal presupposto che essa deve essere presente bene pubblico e non privato, apra un tavolo di confronto e di proposte, tutte le componenti cittadine, rappresentative, nelle scelte di uno sviluppo equo, ecologico, capace di mantenere la ricchezza storica che la Manifattura ha rappresentato coniugando storia, bellezza, bisogni sociali e culturali .
Umberto Franchi
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