Corsa e bici anche in zona rossa

Una delle domande più frequenti che gli sportivi di tutta Italia si stanno ponendo in questi giorni è: si può uscire fuori paese o città? L’entrata in vigore del nuovo decreto firmato da Mario Draghi che ha reso più stringenti le misure di contenimento della pandemia e il Paese ormai tutto in zona rossa o arancione (a eccezione della Sardegna, rimasta bianca) non ha cambiato radicalmente l’impianto normativo relativo all’attività sportiva e motoria. La risposta, dunque, è sì, si può uscire dal proprio comune, ma a determinate condizioni e solo in alcuni casi.

RUNNING E CICLISMO — L’esempio che al Ministero della Salute fanno nelle pagine delle faq sui comportamenti da seguire a seconda della fascia di rischio di ciascuna regione, è relativo a runner e ciclisti. Nel caso specifico, e per tutti gli sport (come anche il triathlon o il trail running, per esempio) in cui lo spostamento sia funzionale all’attività sportiva, è consentito uscire dal proprio comune sia in zona rossa che arancione e solo dalle 5 alle 22. La condizione, però, è che località di partenza e di arrivo coincidano. Se, per esempio, sono un ciclista che parte da Milano, arriva a Pavia e torna indietro, oppure sono un runner che corre sul Naviglio Martesana e, partendo sempre da Milano, arriva nel territorio di Cernusco sul Naviglio e rientra, in entrambi i casi sono in regola con la normativa vigente. Ciò che conta, però, è che nelle regioni in zona rossa l’attività sportiva è consentita solo in forma individuale e che, indipendentemente dalla fascia di rischio della propria regione, si mantenga sempre una distanza interpersonale di 2 metri dalle altre persone.



Estratto da www.lavocedilucca.it/post.asp?id=85407
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