Premetto che un anno fa' fui tra i primi ed oggi continuo ad essere il primo a seguire le regole per la sicurezza anticovid, con il distanziamento, con l'uso corretto delle mascherine e con un'attenta igiene, ma oggi,alla luce dell'esperienza vissuta ed ancora in atto, sono dell'idea che invece di chiudere tutto con le regioni in 'zona rossa' e mettere davvero in ginocchio economicamente l'Italia, causando la grave crisi e la chiusura di migliaia di attivita ed aziende, si potrebbero aumentare i controlli per verificare il non assembramento nelle attivita' commerciali e nelle aree cittadine.Si potrebbe convivere con il problema del virus, controllando le misure di prevenzione e non distruggrndo l'economia.La gente e' provata e non ne puo' piu' di queste spietate 'soluzioni', ed io sono tra questi. Io, come tanti che devono vivere di proprie attivita' economiche, mi sono da subito organizzato in sicurezza per la mia attivita',che potrebbe essere svolta senza problemi e sono davvero stanco di queste chiusure che mettono in ginocchio chi non riceve uno stipendio fisso e garantito 'indipendentemente da'. Sarebbe possibile risparmiare i miliardi dati in ristori per altri irrinunciabili servizi al popolo (come raddoppiare molte linee di trasporto negli orari di lavoro per evitare gli assembramenti sulle metro , sugli autobus e sui treni) e lasciar lavorare chi opera in sicurezza. Sarebbe possibile creare controllo quasi porta a porta,verificando che nelle attivita' tutto sia svolto in sicurezza, ma lasciare la liberta' di lavorare. Da un anno,ogni giorno chiudono attivita' commerciali e si moltiplica vertiginosamente il numero dele persone senza lavoro. Chi vive della propria attivita' rischia la chiusura costantemente e l'Italia e' in ginocchio. Oltre ad incentivare le vaccinazioni, e l'ora di cambiare metodo per affrontare la risposta al covid, o per le strade ci saranno molti nuovi senzacasa disperati, come quello, ritratto in questa mia opera a seppia.
Bruno Pollacci
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