Bicentenario di Maria Luisa di Borbone Duchessa di Lucca. Da Napoleone a Maria Luisa di Borbone, la storia della statua di piazza Grande
Da Napoleone a Maria Luisa di Borbone: storia della statua di piazza Grande e dei suoi “pezzi” al Museo nazionale di Villa Guinigi. All’interno delle iniziative del bicentenario di Maria Luisa di Borbone Duchessa di Lucca (1817-1824) volute e organizzate dalla Fondazione Banca del Monte di Lucca per ricordare la figura della Duchessa di Lucca, il professor Pietro Paolo Angelini ripercorre la storia di un monumento che, in pochi decenni, si è adattato ai mutamenti politici della città.
“Correva l’anno 1806 – spiega Angelini - quando davanti all’attuale Palazzo Ducale fu realizzata da Elisa Baciocchi la nuova piazza, popolarmente chiamata poi Piazza Grande, abbattendo la chiesa di San Pietro Maggiore e altri fabbricati medievali. Per celebrare Napoleone, al centro della piazza fu deciso di costruire anche una sua statua ma l’opera, eseguita dallo scultore Leopoldo Vannelli, per varie traversie arriverà solo dopo la caduta di Napoleone, quindi in gran ritardo, quando ormai la finalità celebrativa era superata dagli eventi. Solo il 12 marzo 1813 il blocco di marmo era stato trasportato da Carrara nello studio dello scultore Leopoldo Vanelli e nel 1814, alla partenza di Elisa Baciocchi da Lucca dopo la caduta di Napoleone, il Vanelli non aveva ancora completato l’opera”.
“Con l’avvento al trono di Maria Luisa di Borbone, giunta a Lucca il 7 dicembre 1817, quella statua di Napoleone, suo tenace avversario non andò perduta in quanto fu da lei coraggiosamente ‘riciclata’ a favore di una persona a lei molto cara. La nuova sovrana infatti la fece trasformare nell'immagine del nonno Carlo III di Borbone, re di Spagna dal 1759 al 1788, monarca riformista e ritenuto illuminato. Il recupero ebbe luogo dopo aver semplicemente provveduto a far sostituire la testa di Napoleone: il resto era adeguato e poteva restare!”
“Nel 1822 il nuovo monumento ‘riciclato’ di Carlo III sarà collocato al centro della piazza. Vent’anni dopo, il figlio Carlo Ludovico pensò di sostituire quel monumento, poco legato alla storia di Lucca, con un altro dedicato al ricordo della madre Maria Luisa ‘per aver portato a Lucca l’acqua salubre’ delle 18 sorgenti di Guamo (Capannori), affidandone l'incarico all’architetto Lorenzo Nottolini. Il monumento fu assegnato allo scultore Lorenzo Bartolini. La statua di Carlo III, chiamata con disprezzo dai lucchesi “il Carlaccio”, fu così trasferita nel 1843 nel baluardo di San Paolino, rimossa in epoca fascista e, dopo la Seconda Guerra Mondiale, infine collocata nel giardino del Museo nazionale di Villa Guinigi, dove si trova tutt’ora. Nel Baluardo di San Paolino nel 1954 verrà posto il monumento ad Alfredo Catalani”.
“Anche il monumento a Maria Luisa ebbe le sue traversie. Eseguito da Lorenzo Bartolini, fu consegnato solo nel 1843, in ritardo e probabilmente incompleto, tanto da causare un’azione legale della Comunità di Lucca, rappresentata dal proprio Gonfaloniere, contro il Bartolini, come risulta dalla corrispondenza sul ritardo della consegna conservata nell’archivio di famiglia. La base del monumento era rimasta spoglia: per questo nel 1845 si pensò di arricchirla con quattro pannelli celebrativi dell’operato di Maria Luisa, lavoro affidato a Vincenzo Consani. Ma i pannelli non furono mai collocati nel basamento. Si ritiene che ciò fu causato dalle vicende politiche del Ducato Lucchese che, lasciato a fine 1847 da Carlo Lodovico a favore di Parma, entrò a far parte del Granducato di Toscana. Per questo anche i quattro rilievi marmorei sono conservati oggi nel Museo nazionale di Villa Guinigi”.
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