No a boutade sui tunnel, creiamo un tavolo di lavoro
“Il problema infrastrutturale della provincia di Lucca, come del resto della Toscana e di tutta l'Italia, non si può affrontare a suon di boutade apparse sul giornale, ma bisogna prima di tutto ascoltare chi le Apuane le vive non sotto forma escursionistica, ma chi ci abita, chi ci lavora e chi, soprattutto, ci si deve muovere per lavoro e per lo studio in generale”. E’ decisamente ferma la posizione della Fita Cna, la categoria dell’associazione che si occupa dei trasporti, in merito alla notizia sull’intenzione del Presidente della Regione Toscana di fare dei tunnel nelle Apuane per collegare in maniera veloce la montagna con il mare. E chiede alle istituzioni la creazione di un tavolo di lavoro cui essere presenti insieme a chi tra le Apuane ci vive, per trovare tutte le soluzioni possibili e sostenibili per favorire il collegamento fra la Garfagnana e la Versilia. “Vogliamo ricordare – dice Alessandro Albani, presidente di Fita Cna Lucca – che già da parecchi anni la nostra associazione ha fatto notare (soprattutto alla Provincia di Lucca) le criticità che ci sono sulla via di Arni, unica strada che collega la Garfagnana alla Versilia, sia sotto l'aspetto di stabilità che dei restringimenti dovuti alla sua progettazione. Le criticità della via d'Arni si ripercuotono su chi la percorre. Si tratta di una strada piena di insidie, pericolosa per tutti gli utenti, con curve cieche dove riescono appena a scambiarsi due automobili in sicurezza e che viene percorsa nei due sensi dal traffico pesante e non di sicuro per godere del panorama”. “Diversi anni fa – continua Albani - cercammo di affrontare il problema, ma dalla Provincia ci è sempre stato risposto che non sono disponibili finanziamenti per mettere in sicurezza la via d'Arni. Unica soluzione adottata fu quella di dimezzare le portate dei camion, con il risultato di aumentare il numero dei viaggi per trasportare gli stessi quantitativi. Al di là di queste considerazioni, che alla fine si traducono in aumenti di costi quasi mai riconosciuti, ci troviamo con un'infrastruttura fatiscente, pericolosa e, in caso di eventi calamitosi, da non poter nemmeno utilizzare come via di fuga”. La Fita Cna ricorda anche che negli anni settanta venne iniziato un collegamento che univa Stazzema a Fornovalasco, mai terminato. “Si consideri solo che da Palagnana per raggiungere la sede comunale del Ponte Stazzemese – conclude Albani - ci vogliono oltre due ore, mentre con la fine di quel tratto forse in mezz'ora potrebbe essere raggiunta”.
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