Il comune di Pieve a Nievole scongiura l’aumento della Tari richiesto da Ato e Alia

Diolaiuti, Parrillo e Bettarini “Chiederemo spiegazioni perché non lo condividiamo per nulla”

C’è sconcerto al comune di Pieve a Nievole per il costo dello smaltimento dei rifiuti comunicato da Alia e Ato Rifiuti, che vede un notevole aumento della quota a carico del territorio e , di conseguenza, dei cittadini che, per la legge nazionale vigente, devono coprire le spese dello smaltimento stesso.


Una situazione che nasce da lontano e che ha visto l’amministrazione pievarina votare, qualche giorno fa, contro il piano economico finanziario per la gestione dei rifiuti dell’Ato Rifiuti 1 che di fatto ha certificato la lievitazione dei costi e quindi l’aumento della Tari a carico di cittadini e imprese.


Una dilatazione delle spese non calcolata per tutti i comuni in maniera analoga e che per Pieve a Nievole avrebbe dovuto comportare un aumento di ben 410mila euro dei costi, quindi del 35% della Tari, che l’amministrazione comunale ha decisamente rifiutato, applicando per il 2021 il minimo previsto del 6,5 % che l’Arera ( autorità nazionale di gestione per energia, reti e ambiente) ha fissato.


“Abbiamo scongiurato l’aumento del 35% perché assolutamente ingiustificato, per quanto riguarda Pieve a Nievole, visto che si tratta di una decisione di ambito che con un algoritmo stabilisce comune per comune in modo algebrico l’aumento della tassa a carico dei cittadini- dicono Gilda Diolaiuti, sindaco di Pieve a Nievole, Salvatore Parrillo, assessore all’ambiente e Lida Bettarini, assessore al bilancio -, anche se noi non abbiamo certamente chiesto servizi aggiuntivi .


Il comune non condivide il piano finanziario d’ambito perché ci sono grosse falle determinate dalla mancanza di impianti e di prospettive che si ripercuotono sui cittadini. Una situazione oltremodo paradossale, aggravata dal fatto che appena poche settimane fa Pieve a Nievole si è classificato al secondo posto assoluto e anche nelle graduatorie comparate per l’efficacia della raccolta differenziata fra i 65 comuni che compongono l’ambito ottimale Toscana Centro.


Quindi, da una parte si elogiano comune e cittadini e poi si stangano. Noi non ci stiamo- continuano i tre amministratori-. Per il momento applichiamo il minimo, cercando di gravare il meno possibile sulle tasche di cittadini e imprese, utilizzando fondi nostri e quelli statali, ma sapendo che si tratta di misure strutturali che necessitano di interventi anche nel prossimo futuro . Poi continueremo il confronto con regione Toscana e Ambito Territoriale Ottimale e Alia perché la situazione venga chiarita nel segno della massima equità per tutti i cittadini. Prima di fare questi passaggi, ci avvarremo del parere di esperti per capire bene meccanismi e dimensioni del fenomeno, anche sul piano numerico. Su questo terreno daremo battaglia perché non è davvero giusto, per tanti motivi, continuare a fare crescere la spesa dello smaltimento dei rifiuti. E’ quindi determinante trovare soluzioni impiantistiche che rispettino l’ambiente ma che siano efficaci per questo servizio , magari con costi bassi e un riutilizzo dell’energia prodotta”.

Estratto da www.lavocedilucca.it/post.asp?id=87193
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