Salute, un lucchese su tre è iperteso: i numeri della Cardiologia del San Luca

Salute, un lucchese su tre è iperteso: i numeri della Cardiologia del San Luca nel 2020


I cardiopatici rappresentano una forte presenza sul territorio, stimata in Lucchesia in circa 10.000 cittadini, con un 10% di essi che necessita di cure ospedaliere. Tra i fattori di rischio sappiamo che un lucchese su tre è iperteso e sono circa 9000 quelli che assumono terapie antipertensive. Ancora troppi i cittadini fumano o hanno il colesterolo elevato, mentre sono più di 5000 i cittadini che soffrono di problemi metabolici come il diabete mellito, dei quali un buon 30% è cardiopatico. La prevalenza dello scompenso cardiaco nel nostro territorio grava su oltre 2000 pazienti con circa 100 nuovi casi per anno: ecco alcuni dei dati che provengono dalla Cardiologia del San Luca di Lucca a pochi giorni dalla data di inizio, l'8 luglio prossimo, del congresso internazionale CardioLucca2021, organizzato da Francesco Bovenzi primario della Cardiologia dell'ospedale cittadino. Negli ultimi decenni i dati confermano che l’età media della popolazione tra la piana e la valle del Serchio è in costante crescita con un 70% degli anni di vita guadagnati legato in primis ai progressi nella prevenzione e cura delle malattie cardiovascolari. Nella fascia di età tra i 35 e gli 85 anni il 2% della popolazione lucchese soffre per arteriopatie periferiche con difficoltà nella deambulazione che spesso induce al ricovero per un trattamento interventistico. Nella sola Lucca sono circa 500 le persone colpite ogni anno da infarto miocardico acuto trattato nel laboratorio di emodinamica della Cardiologia. Un vitale settore dell’assistenza ospedaliera inclusivo in grado di garantire un percorso rapido e senza barriere. Sono numeri che potrebbero motivare il potenziamento della Cardiologia del San Luca con un secondo angiografo in Emodinamica, una vitale tecnologia non eccessivamente costosa, ma sostenibile soprattutto in termini di vite umane salvate.“I nostri dettagliati percorsi di diagnosi e cura - ricorda Bovenzi - sono sospinti da una forte umanizzazione e da un lavoro di gruppo che ha affrontato con coraggio e responsabilità le difficoltà nei periodi più bui della pandemia. La moderna organizzazione della rete per l’infarto ha permesso di accrescere negli anni il numero dei pazienti che giungono vivi in Ospedale tra la Piana e la Valle del Serchio. Una rete che si è dimostrata a prova di virus. In oltre 15 anni, con un solo angiografo in sala, abbiamo effettuato circa 30.000 procedure interventistiche sul cuore e sui vasi e siamo orgogliosi grazie a queste di aver salvato centinaia di vite umane”. La Cardiologia del San Luca continua a essere una realtà vivace non solo nell’assistenza, ma anche nella ricerca clinica. Dal 2005 al 2021 i cardiologi del San Luca hanno pubblicato ben 140 lavori sulle più prestigiose riviste scientifiche internazionali producendo unimpact factorpari a 556. “Un numero straordinario – conclude Bovenzi – che ci colloca, con il nostro ospedale e Lucca, tra le eccellenze internazionali dell’editoria accademica anche per numero medio di citazioni scientifiche nella letteratura mondiale. Il nostro compito è traslare con professionalità al letto dei pazienti le evidenze della ricerca scientifica per garantire terapie sempre più efficaci. Sono consapevole che non potrà esserci un buon livello di assistenza senza una florida produzione di ricerca clinica, proprio quello che quotidianamente facciamo con umanità a Lucca per i pazienti che fiduciosi si rivolgono alle nostre cure”.

Estratto da www.lavocedilucca.it/post.asp?id=87209
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