Ungulati: daino contro automedica in via dei Tigli a Viareggio, Coldiretti l’aveva inserita tra strade ad alto rischio La via dei Tigli è tra le strade a più alto rischio dove gli automobilisti hanno più probabilità di scontrarsi con cinghiali e daini. Solo poche ore prima Coldiretti aveva denunciato, attraverso una mappatura all’indomani della protesta in Piazza Duomo a Firenze contro il proliferare fuori controllo di cinghiali, le strade della provincia di Lucca per pericolose inserendo la via dei Tigli – insieme alla Lodovica, alla Pesciatina e via Romana – tra queste. Il violento incidente stradale, la scorsa notte, con un daino che ha improvvisamente attraversato la strada venendo investito da un'automedica del 118 che stava dirigendosi in un campeggio per un intervento, riporta all’attualità un’emergenza che non riguarda solo più l’agricoltura, i raccolti e la biodiversità.
L'impatto è stato violento, l'animale è morto e l'auto è andata distrutta ma non ci sono gravi conseguenze per gli operatori che erano a bordo: un'infermiera ha riportato un trauma toracico da cinture di sicurezza, mentre è rimasto illeso il medico che viaggiava con lei. Con l’emergenza Covid che ha ridotto per mesi la presenza dell’uomo all’aperto la presenza dei cinghiali nelle città e nelle campagna è aumentata del 15%. I cinghiali sono la causa di 1 incidente ogni 48 ore. Negli ultimi dieci anni il numero di incidenti gravi con morti e feriti causati da animali è praticamente raddoppiato (+81%) sulle strade provinciali secondo la stima Coldiretti su dati Aci Istat. “La riparazione delle recinzioni danneggiate o l'installazione provvisoria di reti elettrificate servono a poco o a nulla – spiega Andrea Elmi, Presidente Coldiretti Lucca – mentre l’impatto ad alta velocità di un’auto o di una moto contro la massa di un cinghiale adulto o di un daino lanciato può avere conseguenze devastanti e drammatiche per conducenti e passeggeri. Quelle dell’alba e del crepuscolo sono le ore più a rischio, con i branchi di cinghiali che si muovono razziando cibo nelle periferie urbane o distruggendo campi e colture, riuscendo a percorrere fino a 40 chilometri alla volta. La via dei Tigli, come abbiamo denunciato negli scorsi giorni, è tra le strade più pericolose”.
Da qui la richiesta di Coldiretti alla Regione Toscana, che ha già autorizzato l’intervento diretto degli agricoltori con il coordinamento della Polizia provinciale, di fare pressing in Conferenza Stato Regioni, per una necessaria modifica della norma statale volta a semplificare e rafforzare gli interventi di controllo e contenimento della specie; un impegno da adottare a livello regionale per regolamentare l’attività di prelievo venatorio; gli agricoltori vengano coadiuvati dalle stesse forze dell’ordine, da guardie venatorie volontarie ma possano delegare le attività a cacciatori abilitati iscritti all’apposito registro regionale; il calendario venatorio venga allargato fino a comprendere i mesi che vanno da settembre a gennaio; che la regia complessiva di tali azioni di contenimento e prelievo sia affidata al Prefetto in quanto “competente e per la tutela dell’ordine pubblico e della sicurezza. “I cinghiali – conclude Elmi - non sono soltanto più un problema degli agricoltori ma della comunità come dimostrano anche queste situazioni”
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