Caso S.Concordio, i tre ex candidati sindaco: 'Il Comune faccia mea culpa'

Santini, Barsanti e Bindocci: 'Si dialoghi con la Soprintendenza per trovare una soluzione al fosso scoperto. L'amministrazione si è mossa in ritardo, ha chiesto lumi sono un mese e mezzo dopo il crollo della pista ciclabile'


'Anziché passare il tempo ad attaccare la Soprintendenza e il comitato, il Comune si metta ad un tavolo per cercare una soluzione che limiti i disagi. E faccia un sano mea-culpa, visto che una responsabilità in quello che è successo ce l'ha anche l'amministrazione Tambellini-Raspini' L'appello e la considerazione su quanto sta avvenendo a San Concordio arriva dai tre ex candidati sindaco Remo Santini (SìAmoLucca), Fabio Barsanti (Difendere Lucca) e Massimiliano Bindocci (Movimento 5 Stelle). 'Innanzitutto partiamo dal fatto che il crollo della pista ciclabile è avvenuto l'11 maggio, e che come al solito il Comune ha dormito sonni tranquilli - spiegano i tre - evitando di parlare della cosa, addirittura ricordiamo che se ne è parlato in Commissione Lavori Pubblici solo su richiesta espressa di Bindocci.
Ci risulta poi che in merito ai lavori di ripristino, la Soprintendenza sia stata contattata soltanto a fine giugno, quindi un mese e mezzo dopo il fatto. E che la stessa Soprintendenza sia disponibile a discutere su come eventualmente venire incontro all'amministrazione dopo la richiesta di lasciare scoperto un tratto di 30 metri del canale Benassai. Sempre a quanto ci risulta, la Soprintendenza vuole lasciarlo a cielo aperto per valorizzarlo, in quanto costruito per portare le pietre durante la costruzione delle Mura. Riteniamo che ora il Comune debba attivare un confronto per discutere sugli spazi ed eventualmente per ridurli, invece di scaricare le colpe. Solo con un approccio istituzionale corretto si possono ottenere dei risultati e cambiare una soluzione che ha sollevato dubbi'. Anche per Santini, Barsanti e Bindocci è auspicabile che si arrivi ad un accordo che non stravolga la situazione del traffico veicolare e ciclopedonale nel quartiere. 'Il Comune però si sta rivelando inadeguato a fronteggiare anche questa emergenza - chiudono i tre ex candidati sindaco -. Serve buon senso e capacità di governo per riuscire a trovare un compromesso che salvaguardi le richieste di tutti. Fossi aperti o fossi chiusi? Noi siamo per il dialogo e la soluzione dei problemi, mentre pensiamo che la presunzione invece porti solo complicazioni'.

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