LUCCA. «Il personale è esasperato», lo dice la dottoressa Fabiana Frosini, responsabile del Pronto soccorso di Lucca, dove nella notte tra domenica e lunedì un 50enne ha dato in escandescenze aggredendo fisicamente quattro infermieri e due medici. A raccontare l’accaduto è la stessa Frosini, che però è entrata in turno solo il mattino seguente. «È cominciato tutto attorno alle 23 quando il soggetto, che per altro si presenta spesso al pronto soccorso ed è noto per il carattere scorbutico, è arrivato lamentando dei dolori al torace. Aveva un codice tre (quindi di media gravità) e a un certo punto e senza motivo ha iniziato a inveire contro il personale, spaventando anche le persone che erano in attesa nella struttura. È intervenuta la guardia giurata e poi anche una volante della polizia. A quel punto il signore si è calmato e le forze dell’ordine sono andate via».
Sembra tutto a posto ma è solo la quiete prima della tempesta: «Qualche ora dopo il soggetto ha di nuovo perso le staffe e ha aggredito medici e infermieri, spintonandoli e spingendoli qua e là – racconta Frosini –. È dovuta tornare la polizia». L’uomo ha fatto un bel di danni: ha messo fuori gioco quattro infermieri che hanno una prognosi di 21 giorni (uno ha delle costole rotte) e due medici, uno con prognosi di cinque giorni l’altro con 30 (lussazione a una spalla). Queste defezioni vanno a pesare su una carenza di personale endemica al pronto soccorso che inciderà sull’erogazione dei servizi. Il responsabile è stato denunciato e sottoposto a un trattamento sanitario obbligatorio visto che era diventato pericoloso per se stesso e per gli altri. Finora, però, non aveva mai dato segno di problemi di natura psichiatrica. «Lavorare in queste condizioni è dura – spiega Frosini –. Gli accessi sono ripresi in maniera importante, siamo sui 150 al giorno, e il personale non ce la fa più dopo un anno e mezzo particolarmente difficile».
L’Ordine dei medici della di Lucca esprime solidarietà ai colleghi e agli infermieri coinvolti nell’aggressione e invita l’azienda sanitaria a prendere provvedimenti.
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