“Pianeta città. Arti cinema musica design nella Collezione Rota 1900-2021”
Chiude al pubblico domenica 24 ottobre, giorno in cui sarà proiettato al Teatro Franco Parenti di Milano, nell’ambito del “Milano Design Film Festival”,
il documentario “Pianeta Rota”, prodotto dalla Fondazione Ragghianti in occasione della mostra
Sarà visitabile fino a domenica 24 ottobre compresa, con orario 11-19, la mostra della Fondazione Ragghianti “Pianeta città. Arti cinema musica design nella Collezione Rota 1900-2021”. L’attenzione riservata da parte della stampa a questa esposizione è stata straordinaria e amplissima. Da ultimo, nei giorni scorsi è apparso, su uno dei principali quotidiani italiani, un servizio di due pagine dedicato alla passione collezionistica di Italo Rota e al documentario “Pianeta Rota”, prodotto dalla Fondazione Ragghianti in collaborazione con La Fournaise in occasione e per la mostra, diretto da Eleonora Mastropietro, da lei ideato insieme con Daniele Ietri. Già selezionato (e classificatosi al quarto posto) al Venice Architecture Film Festival all’inizio di settembre, il cortometraggio è ora in concorso al Milano Design Film Festival, e sarà proiettato proprio domenica 24 ottobre al Teatro Franco Parenti di Milano. Si tratta di un’ulteriore attestazione del successo ottenuto da questa prima produzione cinematografica della Fondazione Ragghianti.
La mostra “Pianeta città. Arti cinema musica design nella Collezione Rota 1900-2021”, promossa e prodotta dalla Fondazione Centro Studi sull’Arte Licia e Carlo Ludovico Ragghianti con il sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca, con il patrocinio della Regione Toscana, della Provincia di Lucca e della Città di Lucca, la sponsorizzazione di Banco BPM e la sponsorizzazione tecnica di SAIB, è un viaggio multidisciplinare e caleidoscopico nell’immaginario urbano dagli inizi del XX secolo fino all’oggi. Presenta al pubblico una selezione di circa seicento pezzi – dai libri alle opere d’arte, dai manifesti al cinema, dalle copertine dei dischi ai prodotti di design, dalle riviste ai fumetti – che, in dieci sezioni, creano una narrazione del Novecento e del primo ventennio del nuovo millennio attraverso la visione della città, la sua rappresentazione nelle arti e nel cinema e l’evoluzione dell’oggetto libro. L’allestimento, progettato dallo stesso Italo Rota, consiste principalmente di tavoli-espositori, di vetrine e di vecchi televisori dove scorrono le immagini in movimento di rari filmati d’epoca. Sperimentale è inoltre la scelta di sostituire i testi di sala con video in cui il collezionista racconta in prima persona il senso degli oggetti in mostra e dei loro accostamenti.
In occasione di questa grande esposizione le Edizioni Fondazione Ragghianti Studi sull’arte hanno pubblicato non un catalogo, ma un vero e proprio libro, “Pianeta città”, curato dal direttore Paolo Bolpagni, con il suo testo e quelli di Aldo Colonetti, Italo Rota, Francesco Careri, Eleonora Mastropietro, Daniele Ietri, Alessandro Romanini e Franco La Cecla. Inoltre è stato realizzato il documentario “Pianeta Rota”, della durata di circa venti minuti (proiettato in una sala della mostra), che racconta la collezione di Rota dalla sua prospettiva personale. Il cortometraggio, diretto da Eleonora Mastropietro, esplora la casa dell’architetto, dove si trova l’“accumulo”, come lui stesso lo chiama, delle migliaia di oggetti, opere d’arte e libri che compongono questa straordinaria raccolta: una congerie in cui si alternano “alto” e “basso”, popolare e cólto, che dialogano fra loro in una collocazione apparentemente casuale, e che Italo Rota usa alla stregua di strumenti di ricerca, icone e promemoria per supportare il proprio lavoro culturale e creativo.
|