DURA LEX SED LEX
In questi giorni si sta svolgendo la battaglia tra poveri: da una parte i fautori di vaccini e green pass e dall’altra i sostenitori della libertà di vaccinarsi o meno e quindi assolutamente contrati a tutto. Prima di qualsiasi argomentazione un chiarimento dovuto: il sottoscritto è assolutamente favorevole ai vaccini e conseguentemente a qualcosa che permetta di ricominciare una vita quasi normale sia il green pass o altro; mi fido della scienza e credo che la parola libertà debba essere usata per cose più serie che un’iniezione o una app sul cellulare. So benissimo che con queste parole mi starò giocando una buona fetta di chi mi legge e probabilmente è anche iscritto al Gruppo, ma sono fermamente convinto che la verità sia meglio dirla prima e dirla tutta, in modo da evitare fraintendimenti e confusione dopo. Qualche mese fa, invitando la Professoressa Assuntina Morresi a partecipare ad una nostra diretta sul Gruppo Facebook (la diretta è ancora presente e vedibile) in tema di vaccini, credevo, con il suo accademico aiuto, di aver ben chiarito l’argomento ma mi accorgo che, soprattutto negli ultimi tempi, molti sembrano non aver compreso o non avere alcuna voglia di comprendere. Prima di parlare di vaccini, però, vale la pena di affrontare il concetto di libertà, questa sconosciuta oserei dire. La tua libertà finisce dove inizia la mia. Ecco, iniziamo da questa breve e semplice frase o meglio, se volete, da questo elementare principio, perché è molto importante mettere un punto fermo su un concetto tanto basilare quanto semplice: la libertà è un bene individuale o collettivo? La risposta non ha bisogno di tante spiegazioni se guardiamo alla nostra storia passata e soprattutto alla nostra storia più recente: la libertà è un bene comune, un bene che deve essere tutelato da tutti coloro che ne beneficiano. Quindi quando parliamo di libertà, parliamo di qualcosa che non è né mio né tuo in assoluto, ma mio e tuo contemporaneamente e insieme, quindi, dobbiamo salvaguardarla. Ma non è mia e tua al 50[[[]]%[]], quindi io tutelo la mia metà e tu la tua, no, non funziona così, insieme dobbiamo tutelare il tutto, quindi difendiamo un bene comune per poterlo fruire insieme. Ora, invocare un attentato alla libertà individuale che, come abbiamo visto in astratto, non esiste, solo perché si voglia certificare qualcosa che qualcuno ha fatto per poter fare qualcos’altro è perlomeno bizzarro. Voglio guidare l’auto: devo avere la patente – obbligo di sostenere un esame – attentato alla libertà individuale; Voglio svolgere un’attività professionale – obbligo del titolo di studio – attentato alla libertà individuale; Voglio fare immersioni – obbligo di brevetto – attentato alla libertà individuale; Vogli andare allo stadio – devo comprare il biglietto identificandomi personalmente – attentato alla libertà individuale; Voglio aprire un bar – obbligo di esame e licenza – attentato alla libertà individuale; e via discorrendo. Non voglio assolutamente entrare nella disquisizione costituzionale, desidero solo esprimere un semplice concetto: ad ogni diritto corrisponde un dovere. Ho il diritto di guidare l’auto ma ho il dovere di non superare i limiti di velocità, ho il diritto di godermi l’ombra in un parco ma ho il dovere di non sporcare, ho il diritto di far passeggiare il mio cane sulla via pubblica ma ho il dovere di raccogliere le sue deiezioni. Diritto e dovere. Semplice. Quindi: ho il diritto di non vaccinarmi ma ho il dovere di non mettere in pericolo la salute altrui, ho il diritto di credere che i vaccini non siano vaccini ma sieri sperimentali ma ho il dovere di rispettare coloro che aderiscono alla vaccinazione, ho il diritto di credere che il covid19 non esista ma ho il dovere di rispettare coloro che invece credono che sia una malattia pericolosissima. Ora, come detto, ho il diritto di non vaccinarmi ma ho il dovere di non mettere in pericolo la salute altrui: eccoci al green pass. Il green pass, questa mostruosità, questo abominio altro non è che il dovere che ho per avere esercitato il diritto di non vaccinarmi. Gli illusi che si sono vaccinati fruiranno di una quasi normalità mentre coloro che non l’hanno fatto hanno esercitato un loro sacrosanto diritto correlato ad un altrettanto chiaro dovere. Diritto e dovere. Semplice. Quindi, ripeto, il famoso foglietto chiamato green pass o la fotografia sul telefonino di vaccinazione fatta, altro non sono che la certificazione del diritto che hanno coloro che non si vaccinano. Esercitando questo diritto di non dover esibire alcun documento, ripeto diritto sacrosanto, non verranno schedati, non verranno identificati, non faranno parte del gregge. Ma il gregge, per sopravvivere si dà delle regole, giuste o sbagliate che siano, ma se le dà. E poiché uno Stato è un gregge (ricordate la famosa immunità di gregge) ha stabilito regole che tutelino tutti: coloro che sono vaccinati perché possano esercitare il diritto che viene loro dall’aver adempiuto ad un dettato ancorché facoltativo, e coloro che non sono vaccinati perché vedano tutelato il proprio diritto di non farlo. E poiché la democrazia prevede l’osservanza delle norme a tutela della collettività, tutti gli appartenenti al gregge, in funzione della loro scelta, dovranno subirne le conseguenze.
Dura lex sed lex.
Amen
Luca Fusco
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